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Cronaca

Reintegrati dal Tribunale del Lavoro i 4 licenziati della Ve.di.S.

A garantire i lavoratori è stata l’azione sindacale della Filt Cgil e, soprattutto, l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori

I giudici del lavoro hanno deciso: i quattro autotrasportatori della Ve. Di. S. licenziati ingiustamente dall’azienda catanese, devono essere reintegrati al lavoro e risarciti per un anno di mancati stipendi. Adesso toccherà all’azienda riaprire per loro le porte. A garantire i lavoratori è stata l’azione sindacale della Filt Cgil e, soprattutto, l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. La giustizia italiana dunque, dal punto di vista penale, civile e in ultimo, del diritto del lavoro, ha dato ragione a dipendenti e sindacalisti. A distanza di quasi due settimane dall’ordinanza emessa del Tribunale del Lavoro immediatamente esecutiva ed immediatamente comunicata alla Cancelleria, sottolinea il legale lavorista della Filt Cgil, Carlo Paratore “non si ha però notizia dell’azienda. La Ve.di.S non ha infatti trasmesso alcuna comunicazione.

Aspettiamo di capire cosa accadrà adesso. Di certo, nei mesi passati abbiamo assistito a scelte bizzarre da parte dell’azienda, come provano gli stessi documenti della magistratura”. Davide Mario Parco, Mario Murabito, Alessandro Pulvirenti e Carmelo Ursino sono dunque i protagonisti vincenti di una sentenza che ha non solo riconosciuto l’illegittimità di licenziamenti scaturiti da una vicenda complessa, dove l’azienda aveva dapprima rifiutato un normale confronto sindacale per un mancato pagamento di quattordicesima, per poi rimontare con un’ accusa di sequestro di persona.

Il caso Ve.Di.S aveva già registrato una svolta importante lo scorso luglio con la richiesta dell’archiviazione da parte della Procura, per l’infondatezza della notizia di reato, delle accuse di sequestro di persona lanciate dall’azienda catanese di trasporto di carburante, a carico di sette lavoratori e tre rappresentanti sindacali. Stamattina la Filt Cgil Sicilia e la Filt Cgil Catania, per bocca del segretario generale Franco Spanò, e del segretario generale Alessandro Grasso, nel corso di un’iniziativa nel Salone Russo della Camera del lavoro di Catania, ha anche annunciato una nuova querela per calunnia contro l’azienda “perché anche i sindacalisti a nostro avviso sono stati oggetto di vilipendio, insultati e querelati. Un precedente che noi giudichiamo gravissimo ”.

All’incontro pubblico di oggi erano presenti anche il segretario generale della Camera del lavoro Giacomo Rota, il responsabile Filt Sicilia Autotrasportatori Giuseppe Stella e Paolo Sicura, responsabile Merce e Logistica Filt Catania. Spiega Giacomo Rota: “Oggi siamo qui per abbracciare i quattro lavoratori reintegrati e festeggiare la loro vittoria, e per sottolineare il valore di questa sentenza sulla base della legge 300 e dell’ articolo 18. Tutto ciò prova che la battaglia quotidiana della Cgil a difesa di questi strumenti e dell’articolo 18, non è ideologica ma di civiltà. Quello che stiamo raccontando oggi è un caso esemplare”.

Il segretario regionale Spanó ha ricordato come l’avvio del confronto sindacale con la Ve.di.s fosse partito con un tono sereno e alquanto ordinario, “sino a quando abbiamo dovuto fare i conti con false proroghe che mettevano in cattiva luce i lavoratori”. Sino all’epilogo oramai ben noto. Giuseppe Stella ha anche fatto il punto su un settore siciliano, quello degli autotrasporti, “complesso da seguire sindacalmente e purtroppo bisognoso di legalità. Un mondo fatto di cronotachigrafi dei mezzi spesso truccati, dove a farne le spese sono i conducenti responsabili anche dei mezzi, mentre nella sostanza sono vittime ricattabili, costretti a lavorare anche 16 ore al giorno in barba alla sicurezza propria e altrui. Abbiamo scritto spesso alle nove Prefetture dell’Isola su questi temi, ma non abbiamo mai avuto risposta”.

"Un mercato che appare dunque drogato anche e soprattutto a danno delle aziende oneste, che eppure fortunatamente esistono e sono anche tante", come sottolinea lo stesso segretario Filt Cgil Catania, Alessandro Grasso, che cita il caso della GeoTrans, azienda confiscata alla mafia con una quarantina di lavoratori che operano in assoluta serenità. “Abbiamo avuto dalla nostra parte anche la Filt nazionale, - ha aggiunto Grasso- con Giulia Guidi, e questo ci ha motivati ancora di più nelle varie fasi di questa battaglia”. Soddisfatti anche Paolo Sicura, che ha seguito la vertenza sin dall’inizio, e Il lavoratore presente all’incontro, Davide Parco, visibilmente soddisfatto: “Abbiamo vinto una battaglia per noi e per tutti i colleghi. Abbiamo raccolto i risultati di un lavoro comune, perché abbiamo sempre creduto nei nostri diritti. E il risultato è arrivato”.

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