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Cronaca Riposto

Riposto, truffa strisce blu: sospeso il comandante della polizia municipale

Gli investigatori non escludono che su Giuseppe Ucciardello siano state esercitate pressioni da parte dei soggetti interessati ad ottenere l'affidamento del servizio dei parcheggi a pagamento. Indagato anche il sindaco

I militari della Guardia di Finanza di Riposto a conclusione di indagini dirette dal Procuratore capo Giovanni Salvi e dal sostituto Procuratore Assunta Musella, hanno eseguito una ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Gip di Catania Giovanni Cariolo, nei confronti del comandante della Polizia municipale Giuseppe Ucciardello    - sospeso dalle sue funzioni-  e della società cooperativa “ Porto Dell’Etna”, affidataria del servizio di sosta a pagamento nel territorio di Riposto. Le relative quote societarie sono state poste sotto sequestro preventivo e nominato un custode giudiziario.

Le indagini scaturiscono da altra attività di polizia giudiziaria che le Fiamme Gialle di Riposto avevano avviato nel 2009, concluse con l’arresto del pluripregiudicato Mario Di Bella e dell’ex assessore comunale Giuseppe Tropea, entrambi condannati con sentenza definitiva dalla Corte di Cassazione, per usura ai danni di un operatore commerciale di Riposto, il quale per sottrarsi ai “cravattari” aveva  tentato il suicidio.

L’esecuzione dei provvedimenti restrittivi nei confronti dei due “usurai”, ha permesso agli investigatori, coordinati dal Sost. Proc. dott.ssa Musella, di proseguire le indagini, non escludendo che il sodalizio criminale controllasse di fatto tutti gli aspetti gestionali ed economici della cooperativa “Porto dell'Etna”.

Le attenzioni dei finanzieri, pertanto, si sono concentrate sul servizio di sosta a pagamento  denominato “Strisce Blu”, affidato dal Comune di Riposto alla Cooperativa sociale “Porto dell’Etna”.

Le investigazioni sono proseguite con l’ausilio di accertamenti tecnici quali le intercettazioni telefoniche ed ambientali, che hanno permesso di acclarare che la cooperativa, sin dalla sua istituzione, non aveva i requisiti legislativi per poter ottenere l’affidamento del servizio da parte del Comune di Riposto. Si appurava che la cooperativa era di fatto gestita dal pregiudicato Di Bella che dettava la sua volontà tramite la propria moglie, fatto appurato anche dall’esame della corrispondenza  acquisita ed analizzata intercorsa tra quest’ultima e il marito carcerato. La stessa riscuoteva i proventi delle soste all’interno delle strisce blu e delle relative multe che venivano elevate dagli addetti alla vigilanza. Il tutto in danno non solo degli ignari cittadini ma di tutta la comunità ripostese.  

L’affidamento del servizio, in palese violazione di legge, era stato concesso con determina a firma di Giuseppe Ucciardello, in qualità di comandante della Polizia municipale, ottemperando all’ordinanza emessa dal Sindaco. Gli investigatori non escludono che sul Comandante dei vigili urbani siano state esercitate pressioni da parte dei soggetti interessati ad ottenere l’affidamento  del servizio dei parcheggi a pagamento. L’espletamento della gara pubblica sarebbe stata pilotata con l’intendo di favorire la Cooperativa. Le altre cooperative che avrebbero dovuto partecipare al bando di gara, sono state di fatto “invitate” a non presentarsi il giorno in cui si dovevano espletare le operazioni di gara per l’affidamento. La Cooperativa Porto dell’Etna era risultata l’unica presente.

Sono stati  iscritti nel registro degli indagati, oltre al comandante della Polizia Municipale e al legale rappresentante della cooperativa, anche  il Sindaco del Comune di Riposto ,Carmelo Spitaleri, l’ex assessore comunale D’Urso Michele.

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