Riscossione Sicilia, indagato anche un consigliere dell'Ordine dei Commercialisti
Tra i nomi degli indagati nell'inchiesta "Gancio" compare anche quello di Dario Scelfo: il professionista è consigliere dell'Ordine dei commercialisti catanese e ricopre incarichi come Curatore fallimentare ed amministratore giudiziario
Il vaso di Pandora aperto su Riscossione Sicilia continua a tenere accesi i riflettori sul mondo dei professionisti catanesi: all'interno dell'ordinanza di custodia cautelare nata dall'inchiesta "Gancio" - che ha disposto misure nei confronti di funzionari infedeli ed ex dirigenti dell'ente di riscossione - è infatti possibile leggere un altro nome 'di peso': quello del commercialista Dario Scelfo. Un volto noto non solo tra gli ambienti contabili ma, soprattutto, in quelli giudiziari: da alcuni anni Scelfo ricopre incarichi come Curatore Fallimentare ed Amministratore Giudiziario di diverse realtà, collaborando come consulente ausiliario del giudice per le sezioni Misure di Prevenzione e Fallimentare del Tribunale di Catania.
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Gli incarichi nell'Ordine dei Commercialisti
Scelfo, come confermato dalla Guardia di Finanza, è inoltre consigliere dell'Ordine dei Commercialisti e - com'è possibile leggere all'interno della sua scheda pubblicata nel sito istituzionale dell'ente - coordina le Commissioni di studio Area fiscalità - imposte dirette e fiscalità, operazioni straordinarie e quella Area internazionalizzazione delle imprese. Tra le altre cose è anche coordinatore della Commissione - Area giudiziale - amministratori giudiziari ed esecuzioni mobili e immobili, custodia beni e dati anagrafici. Ruoli di un certo livello, soprattutto all'interno della 'politica' professionale del mondo dei commercialisti. Secondo le accuse che gli vengono mosse oggi dalla Procura della Repubblica, il professionista avrebbe avuto un ruolo come istigatore dei comportamenti illeciti di un dipendente di Riscossione Sicilia, Antonino Porracciolo, insieme ad altri professionisti, proprio per aver richiesto alcuni "accessi abusivi al sistema informatico dell'ente regionale".
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Le accuse della Procura
Come ricostruisce infatti il giudice per le indagini preliminari, Antonino Porracciolo, in quanto funzionario dell’uf?cio legale di Riscossione Sicilia, e pertanto di pubblico uf?ciale, "su istigazione ed induzione - e quindi con concorso morale - di Bellavia Angelo, Occhipinti Santi, Lo Presti Franca, Panebianco Camelo, La Cagnina Antonio, Scelfo Dario e Mangiameli Rocco Alessandro", identificati dai giudici come "bene?ciari delle condotte", effettuava, senza alcuna richiesta formale depositata - o comunque senza rispettare la procedura prevista dalla normativa di settore e dal regolamento di Riscossione Sicilia spa - "accessi al sistema informatico della stessa Riscossione Sicilia spa per reperire una serie di informazioni sulla situazione fiscale e contributiva relativa agli stessi Bellavia Angelo, Occhipinti Santi, Lo Presti Franca, Panebianco Carmelo, La Cagnina Antonio, Scelfo Dario e Mangiameli Rocco Alessandro, o comunque a persone agli stessi riconducibili".