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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Caltagirone

Sanità calatina, l'appello della Cisl: "La politica dia una soluzione definitiva"

L'associazione sindacale è scesa in piazza a Caltagirone, in una manifestazione senza bandiere e senza schieramenti politici, promossa dai 15 sindaci, per rivendicare il diritto alla salute pubblica di tutto il comprensorio calatino

Esserci per cambiare”. Con questo spirito oggi la Cisl è scesa in piazza a Caltagirone, in una manifestazione senza bandiere e senza schieramenti politici, promossa dai 15 sindaci, capitanati dai primi cittadini di Caltagirone, di Grammichele e di Militello, per rivendicare il diritto alla salute pubblica di tutto il comprensorio calatino. "Questa è una vertenza che non può essere solo di “alcuni” - dicono Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, e Nino Rogazione responsabile Cisl di Caltagirone - questa è una vertenza sulla sanità che interessa una comunità fatta di persone". "Fanno bene i due sindaci di Caltagirone e Grammichele a ribadirlo - sottolinea Attanasio - questa non è la vertenza di una parte politica e nemmeno di una sigla sindacale. Questa è la vertenza di un popolo e di tutti i suoi rappresentanti. Il servizio sanitario nazionale non può e non deve abbandonare il territorio di periferia dove esistono comunità operose che reclamano parità di fruizione dei servizi essenziali".

Per il segretario della Cisl catanese "non si può negare il diritto alla salute". "Sull’emergenza-urgenza dei presìdi sanitari non bastano più interventi tappabuchi – afferma - la politica ha generato questa condizione, la politica deve dare soluzione a una condizione che continua a penalizzare le legittime aspettative della gente del Calatino". "Da parte nostra – aggiunge – nei prossimi giorni, chiederemo all’Asp di Catania la convocazione urgente del tavolo della salute. Occorrono infatti immediate risposte in merito alle stabilizzazioni e ai concorsi pubblici tanto enunciati, su cui occorrono maggiori chiarimenti. Vogliamo sapere se è stata prevista l’applicazione delle normative sul personale Covid e la destinazione di quanti sono stati assunti o saranno stabilizzati e/o assunti a seguito di procedure selettive o concorsuali". "Basta con questa pantomima e col continuare a sventolare la “riforma sanitaria” prevista dal Pnrr senza avere una visione dei reali bisogni del territorio – conclude Attanasio – si dica in modo chiaro e pubblico qual è il modello della sanità pubblica che si vuole dare e ci dicano con quale personale lo vogliono attuare. Altrimenti, come la Cisl e i suoi due Comparti, delle professioni sanitarie e dei medici hanno sempre detto, si rischia di aver affermato solo bei princìpi ma si finirà per costruire nuove cattedrali vuote, generando sperequazioni tra la società e il diritto alla salute, tra chi può permettersi di curarsi anche privatamente e chi no".

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