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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sant'Agata 2014, è festa: il giro esterno della folla "bianca"

Un popolo in cammino che, sino all'alba del 6 febbraio e senza sosta, accompagnerà il viaggio della Santa nella sua città. Migliaia di fedeli e turisti venuti da ogni parte del mondo per assistere alla grande festa

E' cominciata la lunga festa di Sant'Agata. Un fitto programma per il giro esterno. Uscito alle prime ore del mattino, dopo il tradizionale discorso del parroco della Basilica Cattedrale, monsignor Barbaro Scionti, il fercolo comincia il “giro esterno”.

Discesa da Porta Uzeda, la “vara” farà tappa dinanzi all’edicola votiva dedicata alla Madonna della Lettera, di fronte a Palazzo Biscari, per l’offerta del cero dell’Arcivescovo a Sant’Agata e la benedizione delle Corone del Rosario.

Superati gli archi della marina, il fercolo si dirigerà verso la Civita, per poi immettersi in via Vittorio Emanuele e giungere in piazza dei Martiri.

Sant'Agata, la messa dell'aurora

Percorsa la via VI aprile fino alla stazione centrale, il fercolo, preceduto dalle undici candelore, imboccherà il viale della Libertà per fermarsi in piazza Iolanda.

Proseguendo per via Umberto e scendendo dalla strettoia di via Grotte Bianche, la processione raggiungerà il santuario della SS. Annunziata al Carmine per l’omaggio alla patrona dei Padri Carmelitani.

Alle 18.00, in piazza Stesicoro, l’Arcivescovo, monsignor Salvatore Gristina e il tradizionale messaggio per i cittadini.

Un popolo in cammino che, sino all'alba del 6 febbraio e senza sosta, accompagnerà il viaggio della Santa nella sua città. Migliaia di fedeli e turisti venuti da ogni parte del mondo per assistere a quella ritenuta una delle feste religiose più partecipate e sentite al mondo.

La Festa di Sant'Agata, tra l'altro, è stata inserita dall'Unesco nella Lista dei Beni Antropologici del Patrimonio dell'Umanita' al pari della stessa Catania e dei monumenti e dei beni paesaggistici delle città tardo barocche del Val di Noto distrutte dal terremoto dell'11 gennaio 1693.

Il capoluogo etneo fino alla notte inoltrata del 5 febbraio si ferma e si riversa sulle strade dando vita a una festa dove si intrecciano strettamente il sentimento religioso e il folklore. Le origini della venerazione si fanno risalire al 252, l'anno successivo a quello del martirio della giovinetta catanese. Sant'Agata fu festeggiata per la prima volta nel 1126, quando le reliquie della Santa, che erano state trafugate, rientrarono in citta' da Costantinopoli. Era il 17 agosto e durante la notte i cittadini si riversarono nelle strade per ringraziare per il ritorno in citta' dopo 86 anni delle spoglie di Agata. Con la costruzione della 'vara', avvenuta nel 1376, i festeggiamenti cominciarono ad assumere la fisionomia odierna.

Dopo la prima giornata, dedicata principalmente all'offerta dei ceri e delle candelore e alla processione alla Fornace in Piazza Stesicoro, si passa al giorno successivo, il clou della festa, durante il quale Sant'Agata incontra i catanesi, che gia' dall'alba aspettano davanti alla Cattedrale la loro Patrona indossando il tradizionale camice bianco chiamato 'sacco', la rivisitazione di una veste penitenziale, insieme ad un berretto nero che rappresenterebbe la cenere con la quale i penitenti si cospargevano il capo e il cilicio.

La statua è trascinata da quasi cinquemila persone e la processione, scandita dalle voci dei cittadini che inneggiano alla Santa, si conclude a mezzanotte con il rientro della Santa in Cattedrale. Alla processione partecipano anche due carrozze settecentesche, i landò, che un tempo appartenevano al Senato che governava la citta' e le Candelore. Queste ultime sono costruzioni lignee intagliate, dorate e realizzate dalle antiche corporazioni di mestiere che vengono portate in spalla in segno di espiazione o come ringraziamento per una grazia ricevuta. Le candelore sono delle vere e proprie opere d'arte decorate da putti dorati, santi, scene del martirio, fiori, bandiere.

Il 5 febbraio la processione riprende al tramonto e percorre le vie del centro. Il momento più atteso è quello dell'attraversamento di Via Antonino di Sangiuliano, strada in forte pendenza che mette a dura prova la resistenza dei portatori. La conclusione della festa è affidata a spettacolari giochi pirotecnici che precedono l'ingresso di Sant'Agata all'interno della Cattedrale, dalla quale uscira' nuovamente, ma per brevissimo tempo, il 17 agosto.

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