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Cronaca

Festa di Sant'Agata, devoti in strada con "saccu" e "scurzetta"

"Era la notte del 17 agosto 1126, quando le campane di tutte le chiese iniziarono a suonare a festa. Le spoglie della bella Agata erano finalmente ritornate a casa, dopo essere state trafugate e portate a Costantinopoli. La gente si riversò sulle strade a piedi nudi e in camicia da notte per accogliere festosi la figlia tanto amata che era stata perduta"

I devoti sono già in giro con la loro "divisa" e a trainare il fercolo, che trasporta il busto reliquiario della santa e lo scrigno. Con saio di cotone bianco, detto "saccu", un berretto di velluto nero, detto "scurzetta", un cordone bianco intorno alla vita, dei guanti e un fazzoletto pronto per essere agitato, verso il cielo, in segno di amore e devozione alla Santa. Ma quali sono le vere origini di questo tipico abbigliamento?

Girando per i famosi negozietti di via Manzoni, tanto attenti alla vendita di questo indumento, davvero pochi, in realtà, sono in grado di raccontare qualcosa che possa minimamente avvicinarsi alla storia. Addirittura alcuni venditori, cimentandosi nel racconto, pronunciano i nomi, tanto inaspettati, di Ponzio Pilato e Giulio Cesare. 

Ma sono gli anziani, seduti nei gradini di piazza Duomo, a raccontare un episodio colmo di magia: "Era la notte del 17 agosto 1126, quando le campane di tutte le chiese iniziarono a suonare a festa. Le spoglie della bella Agata erano finalmente ritornate a casa, dopo essere state trafugate e portate a Costantinopoli. La gente si riversò sulle strade a piedi nudi e in camicia da notte per accogliere festosi la figlia tanto amata che era stata perduta".

Nonostante questa amorevole vicenda ci abbia incantati, l’origine vera del saio è un po’ diversa. Si tratta di un abito "penitenziale", il cui colore bianco è simbolo di purezza, e il berretto nero rappresenta il capo cosparso di cenere in segno di sottomissione e umiltà.
Gli altri elementi hanno un significato simbolico: i guanti bianchi rappresentano un segno di rispetto per la purezza della santa, il cordone rappresenta la castità,  il fazzoletto è segno di esultanza.

Anche i bambini e le donne indossano il saio. In precedenza di colore, verde simile alla tunica indossata dalla santa durante il martirio, oggi la maggior parte di esse preferisce il saio bianco.  

Per quest’anno l’unica novità emergente è la forte perdita di incrementi per i venditori, che definiscono la festa addirittura "morta". La gente riciclerà l’abito dell’anno scorso, ma non rinuncerà assolutamente alla processione e alla festa.

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