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Cronaca

Scoperta organizzazione italo-albanese dedita al traffico di droga e armi

Arrestati 4 soggetti di nazionalità albanese non rintracciati nel territorio italiano e tutti destinatari del mandato di cattura internazionale emesso dal Gip etneo su richiesta della Procura

Nell'ambito dell’indagine “Rosa dei Venti” che ha visto l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Catania nei confronti di 11 soggetti appartenenti ad un’organizzazione criminale italo-albanese dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e di armi, i finanzieri del comando provinciale di Catania si sono recati, nei giorni scorsi, in missione a Tirana (Albania).

I militari della polizia tributaria di Catania – assistiti dai colleghi del dipartimento di pubblica Sicurezza – Interpol, dalla guardia di finanza e dalla direzione centrale servizi antidroga - hanno consegnato gli atti realtivi al procedimento penale albanese ed hanno partecipato alle fasi relative all’arresto di uno dei 4 soggetti di nazionalità albanese non rintracciati nel territorio italiano e tutti destinatari del mandato di cattura internazionale emesso dal Gip etneo su richiesta della Procura.

In particolare, si tratta di Seiti Nezar (nato in Albania il 30 marzo 1977) nel suo ruolo di referente logistico e responsabile degli sbarchi in Italia dello stupefacente nell’ambito della componente albanese dell’organizzazione rappresentata anche da Moisi Habilaj, primo organizzatore del lucroso traffico, e dai suoi collaboratori Maridian Sulaj e Fatmir Minaj già tratti in arresto nel ragusano all’alba del 14 ottobre.

Nei confronti del Seiti Nezar e degli altri arrestati di nazionalità albanese, per le investigazioni operate dalla polizia di Tirana, è stato accertato, a carico del sodalizio criminale internazionale, un ulteriore carico di marijuana dall’Albania all’Italia di circa 4.000 chili sequestrato nello stato estero anche a seguito dello scambio informativo realizzatosi tra le Autorità giudiziarie.

Si ricorda che l’organizzazione italo-albanese negli ultimi anni era riuscita a trasportare in Italia dalla costa albanese oltre 3.500 chili di marijuana che veniva sequestrata, in più occasioni, nel corso di lunghe e complesse indagini.

L’associazione a delinquere, la cui disponibilità di armi e munizioni è stata accertata con l’esecuzione di sequestri di fucili del tipo Kalashnikov e centinaia di munizioni, aveva acquisito il controllo dell’importazione dall’Albania di ingenti quantitativi di stupefacente del tipo marijuana che poi venivano utilizzati per approvvigionare le piazze di spaccio sia di Catania che delle provincie di Ragusa e Siracusa, realizzando un giro d’affari di oltre 20 milioni di euro.

La collaborazione internazionale tra autorità giudiziarie – favorita dall’opera del personale dell’Interpol, della Dcsa e del comando generale del corpo della guardia di finanza - ha così consentito di ultimare efficacemente l’esecuzione del provvedimento giudiziario emesso dal Gip del Tribunale di Catania.

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