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Cronaca

Sequestrato cantiere all’interno dello scalo ferroviario Acquicella

Il cantiere è stato sottoposto a sequestro per le gravi violazioni riscontrate in materia di salute e sicurezza sul lavoro di cui al d. lgs 81/2008 e dei fatti è stata informata l'Autorità giudiziaria alla quale è stato deferito, in stato di libertà, il responsabile della ditta appaltatrice

La Polizia Ferroviaria insieme ai carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro di Catania e dell’Azienda Sanitaria Provinciale, ha effettuato l’accesso in un cantiere, allocato all’interno dello scalo ferroviario di Catania Acquicella, della ditta Sidermetal s.r.l. con sede a Carini, aggiudicataria della gara indetta dalle ferrovie per lo smaltimento di 158 carri ferroviari oramai inutilizzabili.

Nel corso dell’attività sono state rilevate numerose violazioni al D. Lgs 81/2008 riguardante la normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Nel cantiere, infatti, non erano state adottate, dal datore di lavoro, le misure necessarie affinché i lavoratori fossero salvaguardati da tutti i rischi di natura elettrica: non era presente il piano operativo di sicurezza; i lavoratori non erano in possesso di alcun dispositivo individuale di sicurezza; non erano stati designati preventivamente i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell'emergenza; il cantiere, in relazione al tipo di lavori effettuati, non era stato dotato di recinzione avente caratteristiche idonee ad impedire l'accesso agli estranei alle lavorazioni.

Il cantiere è stato sottoposto a sequestro per le gravi violazioni riscontrate in materia di salute e sicurezza sul lavoro di cui al citato d. lgs 81/2008 e dei fatti è stata informata l’Autorità giudiziaria alla quale è stato deferito, in stato di libertà, il responsabile della ditta appaltatrice.

Per le violazioni riscontrare, di natura penale, oltre alla sanzione dell’arresto sono previste sanzioni pecuniarie che possono ammontare, nel massimo, ad oltre 23000 euro. Accertamenti sono ancora in corso per verificare la regolarità delle assunzioni degli operai utilizzati nel cantiere.

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