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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Bronte

Sequestro preventivo di beni per due imprese di cartellonistica pubblicitaria

Sequestro preventivo di somme di denaro e beni per circa 520 mila euro, nei confronti di due imprese con sede a Bronte, la Kronos Pubblicità Srl e la ditta individuale Kronos Pubblicità di Eugenio Schilirò

Su disposizione della Procura etnea, i finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Catania hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di somme di denaro e beni per circa 520 mila euro, nei confronti di due imprese con sede a Bronte, la Kronos Pubblicità Srl e la ditta individuale Kronos Pubblicità di Eugenio Schilirò, rappresentate rispettivamente dai coniugi Nicolina Barbagiovanni (del 1961) e Eugenio  Schilirò ( del 1957), i quali sono indagati per i reati fiscali di utilizzo di fatture false e dichiarazione fraudolenta.

Le indagini di polizia giudiziaria hanno tratto origine dall’esito di verifiche fiscali eseguite, dai finanzieri della compagnia di Paternò nei confronti delle imprese operanti nel settore della promozione pubblicitaria mediante cartellonistica stradale. Le attività ispettive, con riguardo a particolari aspetti della gestione commerciale, hanno fatto sorgere sospetti su alcune operazioni economiche che avevano inciso in maniera rilevante sui risultati di esercizio conseguiti dalle aziende negli anni dal 2013 al 2016.

In particolare, gli approfondimenti eseguiti dalle Fiamme Gialle attraverso indagini finanziarie e attività di riscontro documentale, hanno portato ad accertare che gli  imprenditori, al fine di ridurre gli utili finali delle proprie imprese e abbattere drasticamente la base imponibile su cui calcolare le imposte dovute, hanno illecitamente portato in contabilità e utilizzato ai fini della presentazione delle dichiarazioni fiscali (IVA e imposte dirette) numerose fatture false, emesse da fornitori compiacenti, relative a costi per generiche prestazioni di servizio in realtà mai rese.

Tale artifizio, reiterato per tutti gli anni d’imposta, ha consentito alle imprese di realizzare un profitto criminale di circa 520.000 euro, corrispondente alle imposte evase. L’Ufficio Gip del Tribunale di Catania ha pertanto disposto il sequestro preventivo per equivalente delle disponibilità finanziarie delle imprese e dei predetti indagati, dei beni mobili o immobili registrati di proprietà o nella loro disponibilità, il tutto fino al raggiungimento del valore di 520 mila euro.

Il provvedimento odierno ha pertanto permesso di sequestrare 5 conti correnti,  7 carte prepagate,  2 depositi a risparmio,  4 depositi titoli e 2 polizze assicurative.

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