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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Caso Intel, la Uil chiede spiegazioni alla Regione: "Opportunità negata a Catania"

Dopo le dichiarazioni del presidente della Regione Piemonte, in merito all'investimento del colosso americano, pare che la Sicilia sia stata tagliata fuori. Il sindacato chiede chiarezza al presidente Musumeci

Sembra che Intel non investirà a Catania. Dopo mesi di "pressing" istituzionale e sindacale, dopo le attese del tessuto produttivo pare che su questa storia sia stata scritta la parola fine. Le parole del presidente della Regione Piemonte non lascerebbero dubbi: vi è un patto di riservatezza con l'azienda che sta vagliando la possibilità di realizzare i suoi insediamenti produttivi in Lombardia, Veneto, Puglia e Piemonte. Addio "sogni di gloria" per la zona industriale di Catania.

A commentare l'amara vicenda è la Uil: "Dal governatore del Piemonte apprendiamo che Intel ha deciso di investire in quella regione, o in Lombardia, Veneto e Puglia, ma certamente non in Sicilia e a Catania. Ci chiediamo se pure il presidente Nello Musumeci abbia qualcosa da dire. E soprattutto ci chiediamo se finalmente voglia fare qualcosa”.

Ad affermarlo sono le segretarie generali di Uil Sicilia e Uil Catania, Luisella Lionti ed Enza Meli, commentando le dichiarazioni del presidente Alberto Cirio sul “patto di riservatezza”.

“Ci auguriamo – aggiungono Luisella Lionti ed Enza Meli – che, dopo gli annunci dei mesi scorsi, l’esclusione della nostra terra da questa colossale occasione di sviluppo e di lavoro venga smentita. Le dichiarazioni del presidente del Piemonte, però, sembrano confortate da un patto con Intel che lascia pochi spazi a pie illusioni. Tutto indica che siamo di fronte a un’altra opportunità negata alla Sicilia e a Catania, ottima candidata per la consolidata esperienza maturata nella Etna Valley. Fa rabbia pensare che già nei mesi scorsi, dopo una sortita del ministro leghista Giancarlo Giorgetti in favore di Torino, era squillato molto più di un campanello d’allarme sul rischio di un dirottamento dell’investimento lontano dalla nostra Isola. Evidentemente, però, il segnale di allerta non è servito alla classe politica siciliana, impegnata soltanto a guardarsi allo specchio per scoprire chi è il più bello del reame nella corsa alla Presidenza della Regione”.

Ugl: "Vogliamo capire cosa succede"

Anche l'Ugl di Catania è intervenuta sulla vicenda: “Chiediamo di sapere la verità sulla notizia, trapelata ieri, circa l’esclusione della Sicilia e nello specifico di Catania dalla lista di potenziali siti individuati dal colosso della microelettronica Intel per la realizzazione di un nuovo stabilimento produttivo in Italia".

“Vogliamo capire cosa sta succedendo, visto che fino a ieri il nostro territorio sembrava essere tranquillamente in corsa per ottenere l’investimento, dopo l’ottimismo paventato dall’assessore regionale delle Attività produttive Mimmo Turano, mentre da Torino aldilà della riservatezza delle operazioni richiesta hanno lasciato intendere tutt’altra cosa – dicono Giovanni Musumeci, segretario territoriale della Ugl, ed Angelo Mazzeo segretario provinciale della federazione Ugl Metalmeccanici. Certo se l’indiscrezione fosse confermata, per noi, sarebbe una enorme sconfitta perché abbiamo creduto e continuiamo a credere fortemente in questa opportunità per una realtà, come la nostra, che ha sicuramente bisogno di nuovi investimenti per il rilancio dell’economia, nonché dell’attrattività della Zona industriale".

"Abbiamo puntato e puntiamo ancora su una possibilità del genere, semplicemente perché Catania ospita già da anni siti produttivi di multinazionali di ogni settore, compresa la STMicroelectronics che collabora su base mondiale con Intel. Insieme, certamente, avrebbero garantito e potrebbero ancora adesso garantire un prestigioso potenziamento per la nostra area industriale, Zona economica speciale, la cui ampia estensione e particolare condizione strutturale ed infrastrutturale avrebbe attirato altre aziende – aggiungono all’unisono i due sindacalisti. Stiamo parlando di un luogo da tempo abituato alla presenza di imprese della microelettronica, anche in riferimento all’indotto esistente, senza dimenticare l’alta qualità del know-how offerto grazie alla presenza di un ateneo di eccellenza, come il nostro, oltre che di una forza lavoro a buon mercato".

"Riteniamo superfluo il punto di debolezza legato alla sismicità dei luoghi, dato che questo tipo di stabilimenti sono a priori costruiti per sopportare le minime vibrazioni, figuriamoci gli eventi sismici. Per tali motivi, augurandoci che quella del presidente piemontese Cirio sia non una notizia fondata ma una mossa politica per mettere fuori gioco la temuta concorrenza di Catania, in attesa che da Regione e Comune venga fatta chiarezza, come Ugl siamo sempre disponibili ad interloquire con Intel per perorare, con chi ci vuole seguire, la capacità del nostro contesto produttivo. Ovvero il più idoneo – concludono Musumeci e Mazzeo – ad accogliere una così grande possibilità di crescita in ogni senso per la città, per la Sicilia e per l’intera fascia euromediterranea.”

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