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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

La Uil chiede l'adozione di misure anti-Covid anche nella base di Sigonella

Le disposizioni emanate dal Governo italiano non sono state recepite da quello americano ed il sindacato teme anche per l'incolumità dei lavoratori civili

Nelle installazioni militari di Sigonella, Nas1 sul territorio di Motta Sant’Anastasia e Nas2, nel Comune di Lentini, per scelta del Comando americano restano aperti alcuni servizi accessori e non essenziali. Tra questi, palestre e piscine fruite non solo dal personale militare. Il segretario territoriale Uiltucs di Catania, Giovanni Casa, ha denunciato il fatto alle Prefetture, all’Inail e alle Aziende sanitarie di Catania e Siracusa, oltre che ai sindaci di Motta Sant’Anastasia e Lentini. La nota di protesta è stata condivisa dai rappresentanti per la sicurezza degli 867 lavoratori civili in servizio nella base. Nel documento, l’organizzazione sindacale “rappresenta la difformità di comportamenti rispetto alle norme di emanazione regionale e nazionale sulla chiusura dell’intero territorio siciliano durante i periodi di zona rossa o arancione”.

“È utile rammentare – scrive ancora il segretario Uiltucs – che servizi di pulizia, assistenza, manutenzioni, ristoro e altri sono assicurati da personale civile italiano che, in siffatta situazione, viene esposto a rischi di contagio. Dobbiamo ancora riferire la scarsissima propensione all’utilizzo dei dispositivi individuali anti-contagio, per cui si assiste ancora oggi all'irresponsabile organizzazione di incontri collettivi per sedute ludiche o ginniche riservate a gruppi più o meno numerosi di utenti di ogni fascia di età. Sottolineiamo le mancate risposte ai numerosi solleciti della Uiltucs all’ufficio del personale civile - si legge ancora nella nota - ed al responsabile del servizio di prevenzione e protezione nella base, perché vengano rispettate leggi e ordinanze locali negli esercizi commerciali e nelle strutture logistiche ricettive, come alberghi e appartamenti, in merito alla corretta modulazione degli orari di apertura e chiusura. Chiediamo anche l'adozione di corrette procedure di sanificazione e disinfezione dei locali, il rispetto delle norme anti-assembramento e rileviamo la mancata rilevazione delle temperature corporee. Evidenziamo, infine, viva preoccupazione per il fatto che molti militari in servizio presso la base vivono con le rispettive famiglie al di fuori della stessa, inseriti nelle comunità dei paesi e/o delle città vicine, con tutti i rischi evidenti che un così diverso atteggiamento rispetto alle esigenze di contenimento della diffusione del Covid potrebbe determinare”. Il segretario generale Uiltucs, Giovanni Casa, conclude chiedendo alle istituzioni “di avviare, ciascuno per gli aspetti di propria competenza, le verifiche necessarie a far sì che pure a Sigonella vengano immediatamente applicate le normative e le ordinanze oggi in vigore. O, in alternativa, si indichi con estrema chiarezza in base a quale altro riferimento normativo o legale è possibile in tali contesti derogare, in maniera così evidente e rischiosa per la salute dei cittadini, a perentorie disposizioni governative”.

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