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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Crisi economica e povertà, la legge sul sovraindebitamento ultimo spiraglio prima dell'usura

C'è chi ha compiuto gesti estremi perché si vedeva soffocato dai debiti e chi si è rivolto al crimine organizzato per avere una "boccata d'ossigeno". La legge - detta "salva suicidi" - numero 3 del 2012 è uno strumento importante per sostenere chi si trova in difficoltà e spesso poco conosciuto

"Con usura nessuno ha una solida casa di pietra squadrata e liscia per istoriarne la facciata". Con queste parole il poeta e scrittore Erza Pound nei Cantos si schierava contro coloro che riteneva tra i peggiori responsabili della società moderna: gli usurai. Già Dante Alighieri, dalla cui tradizione Pound attinge, aveva collocato gli usurai in uno dei cerchi dell'Inferno e chissà cosa avrebbero scritto i due grandi autori vedendo i tempi attuali.

Nel periodo della "nuova normalità" post Covid, sono aumentate le famiglie in povertà assoluta (nel 2019 erano il 6,4% e nel 2020 sono il 7,7%). In parallelo, in Sicilia, il numero degli occupati si è abbassato di 8mila unità nei primi mesi del 2020, con un tasso di occupazione al 41,5%, la disoccupazione al 20% e il drammatico dato femminile al 22,7% e i salari, in Italia, sono sempre meno bastevoli per le necessità primarie. Cinque milioni di italiani guadagnano meno di 10mila euro lordi l'anno. 

E ancora la pandemia, purtroppo, dovrà generare altri effetti nefasti. Sono molte le famiglie che non riescono a far fronte alle tante spese mensili e in tanti avevano attivato prestiti, cessioni del quinto dello stipendio, finanziamenti e si sono trovati con l'acqua alla gola nell'impossibilità di pagare. Una situazione comune a migliaia di cittadini che, in alcuni casi, può portare a veri e propri drammi sociali o può spingere a cercare un "aiuto" nell'economia illegale, quindi ricorrendo a un usuraio. 

La legge "salva suicidi"

Un aiuto per chi non riesce a far fronte ai debiti c'è: la legge numero 3 del 2012 - recentemente modificata - consente infatti di attivare una procedura in tribunale per coloro i quali sono sovraindebitati. Come ci spiega Manfredi Zammataro, segretario regionale dell'associazione dei consumatori Codici "il soggetto sovraindebitato è colui che non riesce a far fronte al pagamento dei debiti a suo carico perché le sue uscite, per via delle obbligazioni contratte, sono sempre maggiori delle entrate che ha. Secondo la legge 3 del 2012 l'indebitamento del soggetto deve essere incolpevole, cioè deve essere dipeso dalla perdita del lavoro oppure da una patologia sopravvenuta".

Così la legge offre uno spiraglio a chi vuole cercare di onorare i propri pagamenti ma con i mezzi che ha a disposizione. L'avvocato Daniele Di Grazia, di FederConsumatori Catania, spiega che "dal 2012 al 2016 questa legge era poco conosciuta, mentre da qualche anno è aumentata la consapevolezza di questo strumento". Anche se spesso viene usata in maniera "eccesiva" secondo l'esponente di FederConsumatori: "Occorre valutare bene le situazioni che ci troviamo dinanzi. L'indebitato incolpevole può procedere alla valutazione del debito tramite un OCC, un organismo della composizione della crisi costituito da professionisti che valutano l'esposizione debitoria complessiva. Poi viene richiesto di accedere ai benefici della legge 3 del 2012 e il giudice valuta la proposta e decide il da farsi".

Sostanzialmente la legge può consentire l'accesso a un "piano del consumatore", una sorta di piano di rientro dal debito in maniera agevolata e proporzionale alle proprie entrate. "In questo caso vi sarà un pagamento rateale - prosegue l'avvocato Di Grazia - a cadenza mensile ma anche il saltare una sola rata può comportare l'annullamento del piano". Un'altra soluzione che prospetta la legge è la liquidazione del patrimonio e viene avanzata da chi non è in grado di comporre una proposta rivolta ai propri creditori, ma intende ugualmente liberarsi di debiti che non può pagare. In questo caso ogni bene di proprietà del sovraindebitato sarà venduto per "soddisfare" in quota parte i creditori. 

I numeri e le storie di Catania

Le iscrizioni del piano del consumatore, secondo i dati del 2018 del ministero della Giustizia, fanno registrare a Catania alti livelli. Il distretto etneo rientra tra i primi 6 distretti in Italia, stesso leit motiv per l'accordo di ristrutturazione dei debiti ove Catania risulta primaggiare nel Sud Italia. Zammataro per Codici e Di Grazia per FederConsumatori ci raccontano diverse storie dei loro assistiti e il fil rouge è quasi sempre lo stesso: siamo un popolo di indebitati e la crisi amplifica in maniera esponenziale i casi di sovraindebitamento.

"Occorre valutare bene caso per caso - spiega Di Grazia - perché non tutto può rientrare nei casi della legge 3 del 2012. Uno dei problemi che ho rilevato deriva dal costo dell'OCC che spesso può essere elevato e che viene inserito all'interno del piano del consumatore. Quindi se si è indebitati per cifre non grosse magari è meglio procedere per trattative private, mentre per quanto concerne il mutuo della casa si può far rientrare nei benefici della legge soltanto nel caso in cui il mutuo stesso superi complessivamente il valore reale dell'immobile".

L'inferno del sovraindebitamento è lastricato, come la strada dell'inferno, di "buone intenzioni". C'è chi ha fatto un prestito per sistemarsi la casa e poi non ce l'ha fatta, c'è chi ha abusato delle carte revolving per acquistare elettrodomestici finendo "strozzato", c'è il pensionato che ha cercato di aiutare i figli con un finanziamento che sembrava conveniente e che si è rivelato esoso. "Abbiamo ottenuto stralci anche importanti - prosegue l'avvocato di FederConsumatori - e credo che la legge sia migliorabile sotto alcuni aspetti, anche se vi sono delle criticità sui costi, come detto prima, ma anche sui tempi".

E proprio sui tempi Di Grazia racconta di una coppia sovraindebitata che aveva seguito e che aveva pianificato con l'OCC un piano del consumatore. Piano che era poi passato al vaglio del giudice ma che è rimasto "fermo" per oltre un anno: senza un sì e senza un no. Nell'attesa i debiti, e quindi le preoccupazioni, per questa coppia aumentavano finché un giorno il marito non ce l'ha fatta più - nonostante le sollecitazioni per avere una risposta dallo Stato - e si è tolto la vita. "Era un piano del consumatore che sarebbe stato approvato senza dubbio - spiega amaro l'avvocato - e per i tempi spesso lenti della giustizia è accaduta questa tragedia. Con la morte del coniuge alla moglie hanno poi pignorato i beni e si è aggiunta una tragedia alla tragedia. Abbiamo anche interpellato il ministero della giustizia su questo caso ma non ci ha mai risposto".

Il ruolo delle banche e il rischio usura

Anche l'avvocato Manfredi Zammataro ha seguito svariati casi e punta i riflettori sulla prevenzione: "Il soggetto sovraindebitato è quello che è a rischio usura, a un passo quindi dall'illegalità. Spesso però le banche e il credito legale accompagnano, in un certo senso, il cittadino all'usura. Basti pensare alle segnalazioni fatte alla centrale rischi, al Crif. Chi è segnalato come un cattivo pagatore viene messo nella black list e quindi estromesso dal credito. Mi è capitato di vedere imprenditori segnalati per aver saltato una rata di poche centinaia di euro della carta di credito. Serve quindi un percorso di accompagnamento delle banche verso criteri etici. Un tempo le banche e gli istituti di credito servivano a far crescere imprese e territorio".

"La legge 3 del 2012 era poco conosciuta - continua il segretario regionale di Codici - e consente di prevenire, tramite la procedura in tribunale, l'usura ed è importante fare formazione e informazione su questa possibilità. Una nostra vittoria importante è stata quella di aver riconosciuto come sovraindebitato incolpevole un uomo ludopatico , in quanto la dipendenza dal gioco è una vera e propria malattia. Questo soggetto si era indebitato pesantemente ma siamo riusciti a indirizzarlo verso un percorso di ripianamento e di rinascita grazie ai benefici della legge".

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