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Giovedì, 28 Marzo 2024
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La cocaina recuperata nel mare di Lampedusa e "dirottata" sulla piazza catanese: 11 fermi

Al centro dell'operazione antidroga "Levante", eseguita dai carabinieri di Agrigento, c'è un carico di cocaina compreso tra i 150 ed i 200 chili. Sarebbe stato recuperato da un peschereccio lampedusano e poi suddiviso tra le piazze di spaccio di Agrigento, Porto Empedocle e Catania

Ci sono anche due catanesi tra le 11 persone fermate nell'ambito dell'operazione antidroga "Levante", condotta dai di Lampedusa ed Agrigento, coordinati maggiore Marco La Rovere . Al centro dell'indagine, nata nell'ambito delle intercettazioni disposte per un diverso procedimento, c'è un carico di cocaina compreso tra i 150  ed i 200 chili, che sarebbe stato recuperato da un peschereccio lampedusano e poi suddiviso tra le piazze di spaccio di Agrigento, Porto Empedocle e Catania. 

I nomi degli indagati

I decreti di fermo riguardano: Dario Giardina, 41 anni, residente a Favara ma domiciliato a Lampedusa;  Francesco Romano, 45 anni, nato a Catania e residente a Lampedusa; Marco Consiglio, 41 anni, residente a Gioiosa Marea; Salvatore De Battista, 47 anni, di Lampedusa; Domenico De Battista, 30 anni, residente a Lampedusa; Domenico Cucina, 55 anni, di Lampedusa; Nicola Cucina, 32 anni, di Lampedusa; Cristofaro Romano, 23 anni, di Catania; Davide Miotti, 37 anni, residente a Lampedusa; Basilio Riccardo Cardamone, 40 anni, residente a Lampedusa e Angelo Scudellari, 39 anni, sempre di Lampedusa. Sono accusati, in concorso tra loro, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

La 'coca' recuperata in mare e rivenduta, anche se corrosa dal sale

Fondamentale, un questo contesto, l' arresto di Ignazio Umberto Blandina, avvenuto il 26 luglio del 2022. E' stato trovato in possesso di  24, 695 chili di cocaina, divisa in 22 panetti e nascosta presso la sua abitazione. Agli investigatori che lo incalzavano per scoprire da dove provenisse una così ingente partita di droga, ha dichiarato che un'imbarcazione di pescatori, a bordo della quale si trovava l'indagato Salvatore De Battista, aveva effettuato il recupero del carico nel tratto di mare circostante l'isola di Lampedusa. Successivamente, sarebbe stato lui a chiedergli di custodire  un quantitativo di 40 chili, suddiviso in 40 panetti, finiti poi nel giardino di casa sua con l'aiuto di una terza persona. La droga era stata rovinata dal contatto con l'acqua del mare, come attestano gli accertamenti eseguiti sulla partita sequestrata nel corso dell'arresto di Blandina. Tuttavia, un così grosso carico avrebbe saturato in breve tempo la piazza lampedusana, seppur gremita di turisti nel periodo estivo: da qui la necessità di "esportarla" nel resto della Sicilia, per allargare il giro d'affari.

Il ruolo dei catanesi indagati

Il catanese Francesco Romano, residente da tempo a Lampedusa, in cui gestisce un'attività di rimmessaggio imbarcazioni con il figlio Cristofaro - anche lui indagato - avrebbe avuto in maniera indiretta, ovvero tramite Domenico Cucina, la disponibilità di una consistente partita di polvere bianca. Avrebbe avuto il compito di trovare, con non poche difficoltà e diversi intoppi, un acquirente sulla piazza etnea.

Le cessioni di droga documentate dagli inquirenti

L'inchiesta ha permesso d'accertare  diversi episodi di cessione di sostanza stupefacente. Secondo l'accusa, un chilo di cocaina sarebbe stata ceduta da Dario Giardina a più persone, già inserite in questo settore specifico. Stessa cosa avrebbe fatto Davide Miotti. Salvatore De Battista è accusato di aver ceduto 39 chili di cocaina ad Ignazio Umberto Blandina, affinché la detenesse e la spacciasse. Francesco Romano, Cristofaro Romano, Domenico Cucina e Nicola Cucina - stando alle accuse formalizzate - avrebbero venduto 8 chili di cocaina  a persone con precedenti specifici. Angelo Scudellari avrebbe acquistato circa 200 grammi della stessa sostanza. Altrettanti ne sarebbero stati ceduti a Basilio Riccardo Cardamone, che le avrebbe acquistate da Romano Francesco, Romano Cristofaro, Cucina Domenico e Cucina Nicola. Contestata la cessione di vari dosi di 'coca', dal peso complessivo di 100/120 grammi, a vari soggetti non identificati da parte di Marco Consiglio e Domenico Di Battista. I fermati sono stati portati nelle case circondariali di Agrigento e Catania.

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