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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Stalking e violenze: ancora due storie di minacce, interrotte dalla denuncia ai carabinieri

In tutti i casi di violenza e minacce, la principale arma di difesa è la denuncia alle forze dell'ordine, come più volte sottolineato dagli stessi magistrati

Due uomini, già indagati per reati che riguardano la violenza sulle donne e già destinatari dei provvedimenti cautelari del divieto di avvicinamento e divieto di comunicazione con la parte offesa tramite qualsiasi mezzo, sono stati arrestati per ordine della procura etnea. Il primo è un catanese di 39 anni che, nei giorni scorsi, aveva messo in atto una serie di pedinamenti e telefonate di ogni genere, raggiungendo in sella al proprio scooter la ex convivente 27enne, che aveva appena parcheggiato l’auto nei pressi di via Medaglie D’Oro, impedendole di scendere dal veicolo. "Schifosa…Ti ammazzo di botte", le ha detto, insieme ad una lunga serie di insulti. Tanto gravi da indurre la vittima a temere il peggio e riprendere con il telefonino la targa del motociclo.

L’uomo, dopo essersi inizialmente allontanato, è ritornato dopo pochi minuti con aria minacciosa ed intimidatoria e le si è avvicinato di nuovo, salvo poi allontanarsi non appena accortosi che la ex stava parlando al telefono con i carabinieri. La denuncia presentata dalla vittima e l’informativa immediatamente condivisa con il magistrato competente, ha fornito al giudice gli elementi probatori che hanno consentito l’arresto dello stalker e il suo trasferimento in carcere. Il secondo caso riguarda l’arresto di un 41enne di Mascalucia, eseguito sempre da parte dei carabinieri. Ha violato ripetutamente il divieto di comunicazione con la ex moglie, di 42 anni , inviandole numerosi messaggi da quali traspare, per un verso, il forte sentimento di gelosia che continua ad animare la sua condotta. La tormentava anche attraverso i social network ed in occasioni di alcune videochiamate con il figlio, che avvengono alla presenza della madre, ha insultato la donna. Così come deciso dal giudice, l’uomo è stato posto agli arresti domiciliari con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico.

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