Staminali, il "Movimento vite sospese" protesta davanti al Palazzo Chigi
Ormai da giorni stanno protestando sotto Montecitorio a favore della libertà di cura con le staminali. "Il premier è l'unico che può risolvere la situazione", spiega il vice presidente dell'associazione, Pietro Crisafulli
Ormai da giorni stanno protestando sotto Montecitorio a favore della libertà di cura con le staminali. Anche questa mattina, i fratelli Sandro e Marco Biviano, affetti da distrofia muscolare, sono tornati davanti al Palazzo Chigi. Si sono incatenati chiedendo "un incontro al presidente del Consiglio".
A renderlo noto è il Movimento vite sospese. "Il premier è l'unico che può risolvere la situazione - spiega il vice presidente dell'associazione, Pietro Crisafulli - facendo un decreto urgente che modifichi la legge sulla sperimentazione del metodo Stamina e che permetta le cure compassionevoli con le cure del professor Davide Vannoni a tutti i malati gravissimi".
"E' dura, ma andiamo avanti a oltranza - osservano i fratelli Biviano - ieri hanno portato delle bare, ma hanno impedito che venissero fatte scendere dal furgone. In ogni caso sono qui e sono pronte per noi: i nostri politici sappiano che solo la morte ci fermerà".
Ieri, dopo una notte passata in carrozzella o per terra, in situazioni di estrema difficoltà e assistiti dai familiari, hanno incontrato il presidente della Camera Laura Boldrini, che ha ascoltato le ragioni della protesta e chiesto una relazione che verrà presentata nei prossimi giorni in cui ''si evidenzino le lacune e il modo in cui è possibile migliorare la sperimentazione delle cellule staminali del professor Davide Vannoni'', come ha spiegato l'avvocato Romina Lanza che li accompagnava. Non sono mancati momenti di tensione quando, a causa del caldo e della fatica, alcuni manifestanti hanno avuto dei malori.