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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Via Umberto / Piazza Papa Giovanni XXIII

Stazione: domani 8 febbraio presidio contro i tagli dei treni notturni

Domani, mercoledì 8 febbraio, manifestazione di protesta davanti la stazione dei treni, Piazza Papa Giovanni XXIII, si prevedono disagi per i pendolari e gli automobilisti della zona

Mercoledì 8 febbraio dalle ore 12.30 fino a sera, è previsto un presidio davanti la stazione di Catania per i tagli ai treni notturni a lunga percorrenza. Aderiscono alla manifestazione: Officina Rebelde Catania, Cobas, Prc Catania, Giovani Comunisti CataniaMovimento Studentesco Catanese.

Siamo qui per contestare la decisione di Trenitalia, che ha voluto drasticamente tagliare i treni passeggeri notturni a lunga percorrenza”- dichiara Federico Galletta di Officina Rebelde Catania - “Questi treni servivano soprattutto il sud che veniva collegato al resto d’Italia e ne usufruivano maggiormente i pendolari e gli studenti siciliani che si spostano verso i luoghi di studio e di lavoro del nord Italia”.

La decisione di tagliare i treni dimostra come la gestione delle aziende privatizzate vada sempre e comunque a peggiorare le condizioni dei servizi pubblici perché non guarda alle esigenze della collettività ed obbedisce soltanto alle logiche del profitto” - continua Galletta – “E’ assurdo che si siano letteralmente buttati al mare miliardi di euro per il Ponte sullo Stretto e se ne buttino ancora adesso per la Tav ed altre grandi opere che devastano l’ambiente, mentre un' azienda che è un bene comune, costruita con i sacrifici e le tasse dei lavoratori e di tutti gli Italiani, viene smantellata in nome delle logiche del profitto”.

Inoltre, questa manovra sta causando diversi licenziamenti e incrementa il trasporto su gomma di merci e persone" - conclude Galletta - "quando invece bisognerebbe aumentare le infrastrutture a disposizione di tutti. Tutto questo sta accadendo in un contesto in cui il governo Monti vuole continuare a privatizzare altri settori dei servizi pubblici, come l’acqua, lo smaltimento rifiuti, calpestando la volontà popolare espressasi con il referendum”.




 

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