StM ed esito del referendum, Ugl: “Sì sofferto che deve tenere conto del malessere dei dipendenti"
"Abbiamo voluto dare l’ennesimo segnale di responsabilità nei confronti dell’azienda, che adesso è tenuta ad onorare i patti ovvero assumere stabilmente almeno 150 lavoratori" ha aggiunto il sindacato
Sull’esito del referendum consultivo indetto dalle sigle sindacali della STMicroelectronics, in relazione all’accordo strutturale sul 21° turno, si registra l’intervento del segretario provinciale della Ugl metalmeccanici Angelo Mazzeo. “Il risultato emerso di certo non può lasciare spazio a toni trionfalistici, perché la forbice tra il si e il no si è assottigliata, tant’è che sui circa 1000 votanti la differenza è di poco più di un centinaio di voti. Rispetto all’intesa pre estiva, infatti, il fronte del no seppur sensibilmente è aumentato ancora e, così come avevamo già segnalato, l’azienda non può più ignorare il sentimento di malessere che sta sempre più serpeggiando tra i dipendenti. Non possiamo più nascondere il clima di tendenziale sfiducia dei lavoratori nei confronti di un management che sino ad oggi ha rispettato solo in parte gli accordi trattati. Siamo soddisfatti che si sia passati in via definitiva all’inserimento del 21° turno tutto l'anno, che implementerà il numero di squadre disponibili e la forza lavoro, ma l’attivazione prima dei 'Summer job' ed oggi dei 'Christmas job' solo per una quindicina di giorni non risolve il problema strutturale che abbiamo da sempre evidenziato e che dai vertici avevano promesso di risolvere con l’assunzione stabile di circa 150 lavoratori, a seguito dell’accordo del 2011 legato ad una potenziale crescita della produttività".
"Attualmente – continua Mazzeo – questo dato è stato ampiamente superato, poiché i livelli produttivi sono di gran lunga aumentati, però dell’innesto delle 150 unità non c’è traccia se non dei precari che sono stati assunti, in ultimo i circa 70 dopo quest’estate ed altri che entreranno nella catena produttiva nei prossimi giorni, soltanto per sopperire alle ferie dei dipendenti durante le festività natalizie. Noi come Ugl abbiamo detto si al nuovo accordo, accettando altresì la riduzione del 13% delle spettanze (che sarà comunque recuperata in parte con questo nuovo accordo da strumenti legati al “welfare”) perché riteniamo sia giusto allargare la base della produzione. Abbiamo voluto dare l’ennesimo segnale di responsabilità nei confronti dell’azienda, che adesso è tenuta ad onorare i patti per ciò che le compete ovvero assumere stabilmente almeno 150 lavoratori. Rimaniamo quindi ancora per poco fiduciosi, ma non possiamo di certo far finta di niente sulla crescente rassegnazione dei lavoratori che si vedono sempre più togliere qualcosa senza avere però in cambio ciò che legittimamente richiedono, e non solo per se stessi, ma per un benessere collettivo".
"E’ chiaro che ora pretendiamo delle risposte che siano quantomeno all’altezza delle promesse, altrimenti si rischierà di innescare un’inevitabile involuzione dei rapporti tra azienda e lavoratori, da sempre da parte nostra improntati sul rispetto dei patti e sulla reciproca assunzione di responsabilità – conclude il segretario etneo dei metalmeccanici”.