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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Naufragio con 700 migranti morti, condannati i due imputati

Quasi 10 milioni di euro, per la precisione 9.633.333 euro. Questa è la sentenza di condanna del Gup del tribunale di Catania Daniela Monaco Crea nei confronti dei due imputati

Sono diciotto gli anni di carcere per quello che si ritiene essere il 'capitano' del barcone, il tunisino Mohamed Ali' Malek, di 29 anni, e 5 anni al siriano Mahmud Bikhit di 27. Cifre 'astronomiche' per le sanzioni pecuniarie. Quasi 10 milioni di euro, per la precisione 9.633.333 euro. Questa è la sentenza di condanna del Gup del tribunale di Catania Daniela Monaco Crea nei confronti dei due imputati per la strage di migranti avvenuta il 18 aprile 2015 al largo della Libia con il drammatico bilancio di oltre 700 morti e solo 28 superstiti.

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Poco prima della camera di consiglio, Malek, ha chiesto di fare dichiarazioni spontanee: "Sono stato due anni e mezzo in Italia e ho un figlio piccolo avuto con un'italiana: la voglio sposare e voglio riconoscere il bambino. E' la verità. L'ho sempre detta, così come ho subito fatto il mio nome e affermato che ero un passeggero".

I due imputati sono stati giudicati col rito abbreviato e sono stati ritenuti colpevoli di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina: a Mohamed Ali' Malek sono contestati anche l'omicidio colposo plurimo e il naufragio.

Sono state, quindi, accolte le richieste dei pm Rocco Liguori e Andrea Bonomo. Gli imputati si sono sempre dichiarati innocenti. Per i pm il naufragio fu causato da una serie di concause, tra cui il sovraffollamento dell'imbarcazione e le errate manovre compiute dal comandante Malek, che portarono il peschereccio alla collisione com il mercantile “King Jacob" intervenuto per soccorre i migranti. Gli avvocati dei due condannati hanno annunciato che ricorreranno in appello.

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