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Cronaca

Striscione offensivo contro i catanesi, il prefetto: "Umiliato il vero senso dello sport"

Dura e forte è la condanna di di Bari verso questi deprecabili gesti "che umiliano il vero significato dello sport, inficiano, nel profondo, lo spirito agonistico, colpendo tutta la collettività"

Lo sport è un'occasione di incontro e di dialogo". Il prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari condanna l'episodio dello scorso sabato allo stadio "Oreste Granillo" quando, durante la partita di calcio Reggina-Catania, tifosi calabresi hanno esposto uno striscione discriminatorio all'indirizzo dei supporter della squadra ospite. 

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"Occorre tenere sempre ben presente - afferma in una nota - che lo sport è uno strumento di educazione e formazione, un vero e proprio 'laboratorio' di crescita culturale e sociale di ogni comunità, capace di promuovere tutti valori della persona umana come la solidarietà, il rispetto dell'altro e dell'altrui dignità, e, soprattutto, la tolleranza e la lotta contro ogni forma di discriminazione".

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Dura e forte è la condanna di di Bari verso tali deprecabili gesti "che umiliano il vero significato dello sport, inficiano, nel profondo, lo spirito agonistico, colpendo tutta la collettività. Il sostegno alla propria squadra non deve mai trasformarsi in una offesa alle persone e alla loro dignità o giungere a danneggiare i beni di tutti. Senza i valori positivi che fanno dello sport e del calcio, in particolare, un'occasione di incontro e di gioia, lo sport perde il suo significato etico e si riduce a una mera esaltazione di forza fisica. E' compito delle Istituzioni mettere in campo ogni energia per contrastare ogni aspetto deviante dal sano agonismo". 

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