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Sabato, 23 Settembre 2023
Cronaca via Etnea

Teatro Stabile, continua lo stato di agitazione: presidio davanti Palazzo Esa

Centinaia di lavoratori senza occupazione. Una programmazione limitata nella quantità. Soprattutto: una penalizzante discriminazione rispetto agli altri importanti teatri dell'isola che hanno recuperato parte delle annunciate decurtazioni

"Il teatro non è altro che il disperato sforzo dell'uomo di dare un senso alla vita". Sono le parole di Eduardo De Filippo che, al meglio, "sposano" la causa di un teatro "tagliato" nel suo intento di fare cultura. Continua, infatti, lo stato di agitazione del Teatro Stabile di Catania per la drastica e discriminata riduzione dei finanziamenti regionali.

Una mobilitazione che passa dalle piazze e dal web. Sulla pagina facebook, si legge: "Centinaia di lavoratori senza occupazione. Una programmazione limitata nella quantita?. Soprattutto: una penalizzante discriminazione rispetto agli altri importanti teatri dell'isola che hanno recuperato parte delle annunciate decurtazioni. Questa discriminazione e? un attacco politico volto ascardinare il Teatro Stabile di Catania. Questi i motivi che inducono il Teatro Stabile di Catania e quanti vi operano, a continuare lo stato di agitazione contro i drastici tagli regionali".

Ecco che, dopo la grande protesta di sabato sera - che ha visto centinaia di catanesi in piazza Università per la "Festa a teatro" a sostegno dei lavoratori e della qualità della programmazione dello Stabile- l'altro appuntamento è questa mattina. Un presidio, promosso da tutte le sigle sindacali, che i lavoratori effettueranno davanti al Palazzo dell'Esa, per protestare.

 

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