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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Trecastagni

Trecastagni a rischio scioglimento: i dirigenti comunali infedeli e il clan Cappello

Il Consiglio dei Ministri dovrà decidere se sciogliere o meno l'amministrazione di Trecastagni. Dalle carte dell'inchiesta Gorgoni emerge il ruolo di due dirigenti che, secondo il gip, avrebbero più volte favorito la ditta di Vincenzo Guglielmino, uomo di contatto tra i clan Cappello e Laudani

Il Consiglio dei Ministri dovrà decidere in questi giorni se sciogliere o meno l'amministrazione di Trecastagni. Dopo tre mesi di idagini da parte dei commissari della prefettura, il faldone con i risultati dell'approfodimento è arrivato ora sul tavolo del Ministro dell'Interno. Al centro del lavoro degli uomini del governo, secondo quanto spiega il candidato sindaco Giuseppe "Pippo" Messina, ci sarebbe l'inchiesta Gorgòni che, nel novembre del 2017, ha portato all'arresto di due dipendenti comunali: Domenico Sgarlato, capo settore Lavori Pubblici e Manutenzione e Gabriele Astuto, funzionario dello stesso reparto. Dalle carte dell'inchiesta portata a termine dalla Procura della Repubblica di Catania emerge il loro ruolo: secondo il gip, che ne ha disposto prima la custodia cautelare in carcere - poi tramutata successivamente in arresti domiciliari - i due avrebbero più volte favorito per l'aggiudicazione del servizio di raccolta dei rifiuti comunale la E.F. Servizi Ecologici Srl, la ditta di Vincenzo Guglielmino, definito dagli inquirenti "uomo di contatto tra i clan Cappello e Laudani".

Il ruolo dei dipendenti comunali

I due, secondo i magistrati, "asservivano la loro funzione ad interessi privati e compivano diversi atti contrari ai doveri di ufficio ovvero: turbavano il regolare svolgimento della gara finalizzata ad assegnare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti presso il Comune di Trecastagni, mediante previsione - nel relativo bando - di alcuni specifici requisiti previamente concordati e appositamente suggeriti da Vincenzo Guglielmino, in quanto posseduti dalla società del predetto, denominata E.F. Servizi Ecologici, che si aggiudicava l'appalto". E grazie all'intermediazione di altri due soggetti, anch'essi arrestati nella stessa operazione, Angelo Piana e Alessandro Mauceri - in seguito tornati in libertà con posizioni 'alleggerite' in sede di rinvio a giudizio - avrebbero garantito l'affidamento del servizio di raccolta anche nel Comune di Pedara. In cambio di assunzioni nella ditta.

Inoltre, i dipendenti del Comune, "affidavano sistematicamente alla ditta del Guglielmino l'esecuzione di servizi aggiuntivi extra-capitolato (quali la rimozione di un vasca di cemento, la raccolta dei rifiuti per la festa del patrono, la pulizia straordinaria di alcune pubbliche vie ed altro)" prevedendo "costi esorbitanti per l'esecuzione degli stessi anche in relazione all'impiego di personale ed automezzi sovradimensionati rispetto ad una corretta esecuzione del servizio stesso". Ma non solo. Prorogavano anche "sistematicamente", il servizio di rifiuti solidi urbani in favore della ditta di Guglielmino. "Piana e Mauceri - spiega meglio il giudice per le indagini preliminari -  prospettavano a Guglielmino la loro intermediazione per assicurargli l'affidamento del servizio di RSU presso il comune di Pedara". 

Le assunzioni nella E.F. Servizi e la protezione del clan Cappello

"Sgarlato, Piana e Mauceri - si legge ancora nell'ordinanza - ricevavano da Vincenzo Guglielmino quale controprestazione, l'assunzione presso la sua società di Giorgio Sgarlato, figlio di Domenico, con contratto a tempo pieno ed indeterminato, di Angelo PIana, (con contratto a tempo pieno ed indeterminato) e di Alessandro Mauceri (con contratto a tempo parziale ed indeterminato) nonché la protezione di uno dei massimi esponenti del clan mafioso denominato Cappello, Salvatore Massimiliano Salvo, per sedare le gravi azioni di ritorsione poste in essere nei loro confronti da alcuni soggetti". Gabriele Astuto avrebbe poi ricevuto circa 3.000 euro "ogni qualvolta le liquidazioni per Guglielmino superavano l'importo di 40.000 euro".  

L'aggravante di aver favorito le cosche

Alle previsioni di pena, i giudici applicano inoltre le aggravanti del caso, "per avere commesso il fatto al fine di agevolare la consorteria mafiosa denominata Cappello e di avere commesso il fatto in relazione alla stipula di contratti in cui era interessata l'amministrazione a cui appartenevano Domenico Sgarlato e Gabriele Astuto".

Gli interessi di Guglielmino per Trecastagni e le intercettazioni

Gugliemino, secondo un'intercettazione realizzata dagli inquirenti in cui parla con Giuseppe Castro - dipendente del Comune di Aci Catena e suo uomo di fiducia - "mostrava particolare interesse per l'acquisizione del servizio presso il comune di Trecastagni, ritenendo che fosse un Ente solvente (Misterbianco paga, Acicatena paga, Avola paga...ma io perché...C:...Trecastagni è pure buono...G:...certo, Trecastagni...C:...e' bello pulito ...), e riferiva al Castro che gli era stata offerta la gestione del servizio da un amico e su un piatto d'oro". Inoltre, nel corso della stessa conversazione, "veniva fatto espresso riferimento all'Astuto, il quale era stato capo del Servizio di Ecologia presso il medesimo comune di Trecastagni, prossimo tuttavia ad essere sostituito da un altro soggetto; il Castro, con espressione colorita quanto efficace (C:...iddu a machina l'ha 'mpiattari con l'acqua e il sugo..inc),faceva riferimento alla necessità che tutto venisse predisposto puntualmente in modo da agevolare l'assegnazione del servizio al Guglielmino".

Il giorno successivo Guglielmino, all'interno della propria autovettura, chiariva alla moglie con dovizia di particolari "i termini della vicenda in questione, nell'ambito di una conversazione in cui emergeva, tra le altre cose, che Castro era stato contattato dal vice sindaco del comune di Trecastagni in quanto il nuovo dirigente intendeva affidare il servizio di gestione dei rifiuti alla E.F. Servizi". Il tutto perché "Castro era stato contattato quale intermediario nei rapporti con il Guglielmino (G: io mi piglio magari Misterbianco ... martedì me ne vado a Trecastagni... me ne devo andare a parlare con il sindaco ... ine... mi ha chiamato il vicesindaco .... ha chiamato a Castro e gli ha detto .... «hanno cambiato .... coso ...il dirigente: L: ci sono problemi? G: no! e c'è il dirigente nuovo che ha cercato la EF Servizi lei li conosce ... sono amici miei hai capito? )". 

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