Tredici anni dalla morte di Francesco Virlinzi, allora Catania era "Seattle"
Ma il merito più grande è stato quello di aver portato Catania al centro del panorama musicale internazionale. Amico intimo dei Rem, che portò in concerto proprio a Catania e di Bruce Springsteen, una amicizia iniziata nell’aprile del 1981 a Zurigo
"La musica è stata tutto per lui, gioia, dolore, convivenza passione incondizionata!”. Con queste parole, Maria Midulla ricorda il figlio Francesco Virlinzi morto il 28 novembre del 2000, 13 anni fa a New York dopo una lunga malattia.
Agli inizi degli anni novanta, aveva fondato a Catania la Cyclope Records, la sua etichetta discografica indipendente. A lui il merito di aver scoperto artisti come Carmen Consoli, Mario Venuti, Brando, Nuovi Briganti, Moltheni.
Ma il merito più grande è stato quello di aver portato Catania al centro del panorama musicale internazionale. Amico intimo dei Rem, che portò in concerto proprio a Catania e di Bruce Springsteen, una amicizia iniziata nell’aprile del 1981 a Zurigo, quando all’età di 22 anni partì proprio dalla Sicilia per andare al concerto del boss. Dal suo diario, una frase da lui scritta in ricordo di quel giorno: "Non c’è niente che duri un’eternità, ma ci sono ricordi che durano una vita! (Francesco Virlinzi)