Treni, il Comitato Pendolari Siciliani denuncia rincari in arrivo per il 2022
Dal primo gennaio i pendolari e l’utenza troveranno l’aumento del 10 per cento del costo di biglietti e degli abbonamenti
Il nuovo anno porterà un rincaro per i treni che viaggiano in Sicilia. A denunciarlo è Giosué Malaponti, del Comitato Pendolari Siciliani, che racconta del regalo che i cittadini troveranno sotto l'albero di Natale: un aumento del 10% del costo dei biglieri e degli abbonamenti, fermo restando - come dice l'esponente del Comitato - "gli attuali servizi e disservizi".
"Questo è il terzo aumento del costo dei titoli di viaggio, pari al 27,5 per cento, che i pendolari e l’utenza si trovano a dover pagare - dice ancora il Comitato - da quando è stato sottoscritto il Contratto di Servizio “Ponte” del trasporto ferroviario 2015-2016 e il Contratto di Servizio decennale 2017-2026 ma il servizio ed i treni per km sono sempre gli stessi a parte gli investimenti dei fondi europei che la Regione ha utilizzato per rinnovare il parco rotabile con 21 nuovi treni “Pop” già circolanti nelle tratte ferroviarie".
Per quanto concerne i disservizi il Comitato dei Pendolari ha realizzato un monitoraggio dal 30 di novembre all’11 dicembre 2021 ed è stato elaborato su un campione di 1942 treni distribuiti sulle tratte di maggiore frequentazione quali: Palermo-Messina, Messina-Catania-Siracusa, Palermo-Catania, Palermo-Agrigento, Caltanissetta-Ragusa-Modica, Caltanissetta-Agrigento, Siracusa-Ragusa-Gela e Catania-Caltagirone. Dalla eleborazione compiuta è stato messo in evidenza "un ritardo fuori controllo nelle tratte più critiche come la Palermo-Catania, la Palermo-Agrigento, la Catania-Caltagirone dove riscontriamo una percentuale di ritardi tra il 20 e il 40 per cento sui treni oggetto del monitoraggio (ritardi dovuti a problemi tecnici all’infrastruttura e/o al materiale rotabile, ritardi dovuti alle condizioni meteo e altri dovuti a fatti occasionali)".
"Il monitoraggio ci ha consentito anche di analizzare la situazione sul fronte dei treni per km non effettuati: solo sulla Palermo-Agrigento nel breve periodo sono venuti a mancare servizi ai pendolari per ben 2095 treni per km, sulla Messina-Catania-Siracusa 838 treni per km e sulla Palermo-Messina ben 485 treni per km. Nel complesso dell’analisi effettuata, nei dieci giorni di monitoraggio, abbiamo riscontrato la cancellazione di 4587 treno per km, sufficienti a percorrere quasi 10 volte Roma-Milano in treno, oppure 5 volte Villa san Giovanni-Milano", aggiunge Malaponti.
L'obiettivo del monitoraggio compiuto dal Comitato è quello di coinvolgere la Regione Siciliana, committente del Contratto di Servizio sino al 2026 nel rivedere la programmazione e la redistribuzione degli 11 milioni di treno per km cercando di ottimizzarli, così come aveva chiesto un anno fa, e di poter incrementare il servizio in quei territori che hanno necessità di avere ulteriori servizi ferroviari.