rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Truffa alla Regione Lazio, tra gli indagati c'è anche un commercialista catanese

L'intento degli indagati era far ottenere indebitamente alle società riconducibili agli indagati ed attive nel settore turistico, cinque linee di finanziamento a tasso agevolato, per 250 mila euro complessivi , erogati grazie al “Fondo Rotativo per il piccolo credito”, istituito per sostenere le piccole e medie imprese laziali

I finanzieri del comando provinciale etneo hanno eseguito in Sicilia, Lombardia e Lazio e cinque Stati europi(Germania, Malta, Svizzera, Regno Unito, oltre che in Italia) a un’ordinanza con la quale il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania ha disposto quattro misure cautelari nei confronti di altrettante persone, indagate insieme ad altri undici soggetti, per associazione a delinquere, truffa nei confronti dello Stato, truffa, riciclaggio e autoriciclaggio. Sono stati inoltre sottoposte a sequestro preventivo 16 tra società e fondazioni, con sede a Catania, Roma, Milano e Agrigento. Si tratta di attività che esercitano in diversi settori economici: turistico, socio- assistenziale, consulenza gestionale e servizi, locazione immobiliare, edilizia, commercio all’ingrosso, editoria. Sequestrate anche disponibilità finanziarie, detenute in Italia e all’estero, per oltre 500 mila euro. Le indagini, svolte dai militari del mucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania, hanno riguardato una strutturata attiva su tutto il territorio nazionale e specializzata nei reati contro la Pubblica amministrazione e il patrimonio. Fondamentale anche l’approfondimento di segnalazioni per operazioni sospette, che ha permesso di acquisire indizi su cinque truffe nei confronti della Regione Lazio.

Il meccanismo della truffa

L'intento degli indagati era far ottenere indebitamente alle società riconducibili agli indagati ed attive nel settore turistico, cinque linee di finanziamento a tasso agevolato, per 250 mila euro complessivi , erogati grazie al “Fondo Rotativo per il piccolo credito”, istituito per sostenere le piccole e medie imprese laziali. I promotori dell’associazione a delinquere hanno presentato, grazie a due commercialisti, uno di Catania, l’altro di Frosinone, entrambi sottoposti a indagine, falsi bilanci alla Camera di Commercio di Catania e dichiarazioni fraudolente ai fini delle imposte sui redditi all’Agenzia delle entrate per gli anni dal 2014 al 2018. E' stata accertata anche una truffa nei confronti di privati. Dopo essersi presentati come referenti di una inesistente fondazione dello Stato Città del Vaticano, gli indagati prospettavani ai soggetti truffati la possibilità di ottenere finanziamenti a fondo perduto, chiedendo il pagamento di un contributo per “spese amministrative”, pari a circa 260 mila euro. In tutti i casi, le somme provento delle truffe sono state oggetto di operazioni di riciclaggio e autoriciclaggio. Gli importi, a cura degli stessi indagati o di altri soggetti a loro vicini, sono stati prima frazionati su diversi conti correnti intestati a società o fondazioni, e successivamente trasferiti verso altri depositi, anche detenuti all’estero in istituti di credito tedeschi e maltesi.

Il sequestro

Alla luce delle indagini eseguite dai finanzieri etnei, 15 persone (compresi i due commercialisti) sono state indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere, truffa nei confronti dello Stato, truffa, riciclaggio e autoriciclaggio. Il giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale ha disposto misure cautelari personali nei confronti di 4 soggetti, il sequestro preventivo impeditivo delle quote di 16 tra società e fondazioni, con sede a Catania, Roma, Milano e Agrigento. Infine, è stata sequestrata la somma complessiva di 500mila euro a carico degli indagati, 'spalmata' su vari conti correnti bancari come profitto dei reati contestati. E' stato attivato, tramite il cmando generale della guardia di finanza, l’ufficio europeo “Asset Recovery Office”, al fine di dare esecuzione al provvedimento del Gip anche alle disponibilità finanziarie e patrimoniali detenute in Germania, Malta, Regno Unito e Svizzera.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Truffa alla Regione Lazio, tra gli indagati c'è anche un commercialista catanese

CataniaToday è in caricamento