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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Turismo, agenti di viaggio scrivono a Conte: "Servono aiuti reali"

Il settore è stato messo in ginocchio dall'emergenza dovuta al Covid19 e chiede interventi mirati per fronteggiare la crisi

Gli agenti di viaggio isolani stanno soffrendo l'attuale crisi generata dal Covid19. Avevamo già raccolto il grido di dolore di Domenico Mostaccio, l'agente etneo titolare dell'agenzia Mete d'Autore, che si era recato a Roma per chiedere interventi al governo nazionale con centinaia di colleghi.

Il settore, che rappresenta una cospicua fetta del pil nazionale, aveva conosciuto specie a Catania una grossa impennata negli ultimi anni ma l'epidemia rischia di far crollare gli arrivi e di compromettere le partenze e i viaggi di migliaia di catanesi.

Così gli agenti hanno scritto al premier Conte: "Siamo scesi in piazza il 2 marzo nella speranza di venire ascoltati, la nostra "guerra" è iniziata molto prima rispetto alla famosa ‘zona rossa’ . A differenza di tanti altri settori, che hanno ad oggi un mancato guadagno, noi abbiamo perso il fatturato dei 6 mesi precedenti, il mancato guadagno di oggi e il mancato guadagno futuro".

"Abbiamo perso soldi per riportare clienti a casa dopo la chiusura del territorio nazionale senza nessun aiuto dalla Farnesina, abbiamo perso soldi per annullamenti dai quali non abbiamo ricevuto rimborsi dove ci siamo visti sfumare le misere commissioni di mesi e mesi di lavoro, mancheranno guadagni perché non basterà riaprire il ‘negozio’ per fare incassi e questa emergenza mondiale non ci permetterà di lavorare per molto tempo", aggiungono gli agenti.

Poi la lettera si conclude così: "Le vorremmo solo fare una domanda, ma lei riuscirebbe a vivere con seicento euro considerando che solo l’affitto del locale commerciale per portare avanti l’attività è il doppio quando non il triplo? Ad oggi, escludendo tutto il reparto sanitario, valiamo quanto un contribuito per le baby sitter, che oltretutto è stato dato a chi può far fronte alla spesa percependo uno stipendio a fine mese. Abbiamo bisogno di credito e di aiuti reali, no di parole e di un contributo decisamente basso per le perdite che abbiamo sostenuto".

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