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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Licenziamenti e ''stanze vuote'': così il Coronavirus sta uccidendo il turismo

Con la mancata proroga della cig covid, gli alberghieri in sofferenza si trovano costretti a licenziare il personale. L'allarme lanciato da Antonio Barreca, direttore generale di Federturismo Confindustria: ''Strutture in rosso, discoteche chiuse, tour operator senza domanda: a rischio la sopravvivenza dell'intero settore''

Nel 2020 l'inizio della crisi, l'illusione della ripartenza nel 2021 e il 2022 che si apre con una drammatica scia di licenziamenti. Da quando il Coronavirus ha fatto la sua comparsa il settore del turismo è stato tra i più falcidiati, passando da totali chiusure a riaperture a singhiozzo, senza mai riuscire quanto perso a causa della pandemia. 

Un periodo nero che nelle ultime settimane sta vivendo una nuova ''puntata''. Con la mancata proroga della cassa integrazione da parte del Governo, sono sempre di più gli albergatori in crisi che si trovano costretti a prendere una drastica decisione: licenziare il personale. Il 2022 è iniziato soltanto da alcune settimane ma, sono centinaia le lettere di licenziamento già recapitate ai lavoratori.

Con le persone a casa e le stanze vuote, era uno scenario prevedibile, come sottolinea a Today.it da Antonio Barreca, direttore generale di Federturismo Confindustria: ''Purtroppo era ampiamente annunciato e previsto, nel momento in cui non fossero stati prorogati gli strumenti di sostegno al reddito e gli ammortizzatori sociali, le strutture che non lavorano e che praticamente da due anni non hanno clientela, non possono fare altro che licenziare. Ci sono strutture che hanno chiuso il 2021 con perdite tra il 50 e il 70% e che adesso sono senza strumenti per sopravvivere''.

Sono moltissime le strutture che al momento sono chiuse e che hanno usufruito fino al 31 dicembre della cig covid, ma adesso che questa opzione non esiste più le aziende in difficoltà dovranno adeguarsi di conseguenza e trovare soluzioni alternative. 

Una situazione critica che potrebbe evolvere in uno scenario ancora più drammatico, come spiega da Barreca: ''Voglio lanciare un allarme: ben presto il tema non sarà più quello dei licenziamenti e delle mancate assunzioni, ma la sopravvivenza delle strutture alberghiere. Privarsi del personale è una scelta drammatica che non risolve tutti i problemi, esistono costi fissi enormi che schiacciano chi ormai da due anni è in perdita. Così c'è chi decide di chiudere e chi decide di cedere alle lusinghe dei fondi stranieri che, a volte con spirito predatorio, approfittano della situazione critica''.

Sul super green pass invece, il direttore generale di Federturismo non ha dubbi: ''Siamo sempre stati favorevoli alle misure di contenimento adottate dal Governo, siamo stati i primi ad approvare il green pass come strumento fondamentale per garantire la sicurezza della clientela e continuiamo a pensarla in questo modo. Nonostante le difficoltà la certificazione è stata integrata, così come tutte le altre precauzioni necessarie, che comportano ulteriori spese. Tutti investimenti fatti con la speranza di arrivare al momento in cui l'occupazione fosse in grado di coprire i costi, ma al momento non è così: ci sono alberghi in grandi città con le camere occupate al 10%''.

Parlando di turismo ovviamente non si fa riferimento soltanto agli alberghi, ma a tutta una serie di comparti di fatto paralizzati (o quasi): ''Ci sono i tour operator e le agenzie di viaggio che sono sotto del 90, anche 100% - ricorda Barreca - Il turismo organizzato non lavora da due anni perché non ci sono domande. Poi ci sono le discoteche, che producono un giro d'affari di oltre 3 miliardi di euro l'anno, chiuse per legge da due anni e che hanno ricevuto aiuti irrisori. Poi c'è l'intrattenimento, le fiere, i congressi e tutta quella tipologia di eventi che in questo momento non vengono più organizzati in Italia, ma che magari trovano spazio in altri Paesi europei dove le restrizioni sono sparite quasi del tutto''.

Un colpo dietro l'altro, la pandemia sta danneggiando il settore, mentre le previsioni per i prossimi mesi sono sempre avvolte dalla nebbia: ''La ripartenza tanto sperata non c'è stata - aggiunge Barreca - il periodo natalizio non ha coperto minimamente i costi e ora arriviamo in una fase dell'anno in cui le strutture sono in apnea, con i fatturati falcidiati, travolte dai debiti e con un mercato bloccato. Secondo l'Oms nei prossimi mesi l'Europa potrebbe uscire dalla pandemia, l'Ue ha allentato le restrizioni sui viaggi e anche in Italia si sta valutando di estendere a tempo indeterminato la validità del green pass per chi ha ricevuto la terza dose di vaccino. Tutti segnali che vanno nella giusta direzione e ci fanno ben sperare''

''Il Governo - conclude il direttore generale di Federturismo - è intervenuto con alcuni aiuti, come quello sulla prima rata Imu del 2022 o il rifinanziamento del bonus affitti, ma la mancata proroga della cig covid è stata una brutta batosta, nonostante la cassa ordinaria sia stata resa più conveniente per le aziende. Non è certo quello che ci aspettavamo, si tratta di un ''micro'' aiuto che non tampona per nulla l'emorragia generata dalla situazione in cui ci troviamo''.

Fonte Today.it

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