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Cronaca

Università, gli studenti denunciano decine di irregolarità ai test di Medicina

Centinaia di studenti delusi e genitori arrabbiati hanno affollato, ieri, la sala del Centro Zo per denunciare le numerose irregolarità nello svolgimento dei test di Medicina. Anonimato violato, uso di smartphone e smartwatch e persino casi di intimidazione e bullismo da parte dei supervisori

Centinaia di studenti delusi e genitori arrabbiati hanno affollato, ieri, la sala del Centro Zo per denunciare le numerose irregolarità nello svolgimento dei test di Medicina. Anonimato violato, uso di smartphone e smartwatch e persino casi di intimidazione e bullismo da parte dei supervisori: sono solo alcune delle testimonianze che la Rete Universitaria nazionale e l’avvocato Francesco Leone hanno registrato nel corso del dibattito con le aspiranti matricole dell’ateneo di Catania.

“Ennesima riprova che affidare la selezione dei nostri futuri medici a dei test a risposta multipla è assurdo”. Così Salvatore Iacono, consigliere nazionale per la Run che intervenendo all’incontro di ieri si è soffermato sul sistema del numero chiuso: “Pensiamo sia più giusto aprire a tutti le porte delle facoltà di Medicina – ha spiegato Iacono -, poi la selezione verrà fatta nel corso del percorso di studi. Semmai, per non sfornare migliaia di medici disoccupati è importante concentrarsi sull’orientamento dei nostri giovani nelle scuole, cercando di capire insieme a loro quali possono essere le inclinazioni e le aspirazioni e far sì che si possano incanalare nei percorsi di studio più adatti”.

Ad intervenire all’incontro anche l’avvocato Francesco Leone, che sta portando in giro per l’Italia “Il Tour dei Diritti”, iniziativa volta a raccogliere le testimonianze degli studenti e verificarne la fondatezza nell'ipotesi di contenzioso amministrativo. “Siamo qui per ascoltare gli studenti, per verificare le irregolarità di cui ci hanno scritto – spiega Leone. Noi oggi raccogliamo le segnalazioni dei ragazzi e dei loro genitori, faremo poi le richieste d’accesso agli atti, spulceremo tutti i verbali dell’Università di Catania inerenti ai test e infine decideremo se fare ricorso”. “Possiamo però anticipare che i presupposti non sono positivi per il Miur e il CIneca – conclude Leone -: anche quest’anno con molta probabilità è stato violato l’anonimato, che poi è alla base delle migliaia di ricorsi vinti negli ultimi anni, e che hanno consentito solo l’anno scorso a più di 10mila persone di immatricolarsi in sovrannumero”.

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