Via Castromarino, diverse famiglie escluse dal "rimborso" Cmc: "Un paradosso"
La rabbia di quasi dieci nuclei familiari che hanno perso l'abitazione. I loro appartamenti erano attigui a quello di via Castromarino e sono inagibili. Mentre l'edificio sarà acquisito dall'azienda che sta effettuando i lavori della Metro per queste famiglie non è stato previsto ancora nulla come compensazione
La vicenda dell'immobile di via Castromarino - crollato nel gennaio 2020 - continua a tenere banco. Alcune svolte sono arrivate proprio di recente con l'annuncio giunto dalle istituzioni, quali il vice ministro Giancarlo Cancelleri e il sindaco Salvo Pogliese, della volontà dell'impresa Cmc di acquistare l'immobile crollato e di liquidare i proprietari che hanno perso l'abitazione. La fase due vedrà la ricostruzione dell'immobile che potrà essere utilizzato dalla stessa ditta (incaricata della costruzione della restante linea metro a Catania) o venduto.
Però c'è chi è stato "dimenticato" in questa operazione. Si tratta dei residenti che abitavano negli edifici attigui a quello via Castromarino, incrociando con la via Plebiscito, e che - essendo ormai fuori casa da due anni - hanno fatto sentire tutto il loro malcontento. Come spiega la professoressa Oriana Pappalardo, portavoce delle famiglie sfollate, siamo dinanzi a una storia "a lieto fine" ma raccontata solo parzialmente,
"È vero che il palazzo crollato è stato acquistato da Cmc e alcuni – sottolineo alcuni - di noi sfollati di via Castromarino e via Plebiscito - dice Oriana Pappalardo - con mia immensa gioia, sono finalmente usciti dall’incubo, il problema è che ci sono ancora ben 3 immobili inagibili e inabitabili coinvolti nel crollo, nei quali abitavano la mia e altre 7 famiglie proprietarie che, dopo due anni, restiamo ancora senza casa, senza beni, costrette a pagare di tasca nostra esosi affitti, senza avere alcuna responsabilità sulla disgrazia piovutaci addosso 2 anni fa. In modo del tutto arbitrario, siamo stati esclusi dalla trattativa, quando alla realtà dei fatti i due immobili di via Plebiscito si affacciano proprio sull’immensa voragine".
"Addirittura l’immobile di via Castromarino 11 - prosegue - ha la scala, fortemente danneggiata, in comune proprio con parte del palazzo crollato, acquistato da Cmc. Con quale criterio razionale e logico quindi 8 famiglie siamo state ignorate e lasciate per la seconda volta al nostro destino? Chi ci assicura che questi edifici, iniziati i lavori, non crollino definitivamente? E noi nel frattempo dovremo continuare a pagare l’affitto, a pagare per colpe non nostre? E addirittura, secondo l’ordinanza del sindaco Pogliese del 15 maggio 2021, dovremmo noi renderle abitabili in un futuro lontano? Naturalmente non staremo a guardare e continueremo la nostra battaglia legale, rappresentati dal nostro avvocato Lipera, vogliamo e otterremo giustizia". Battaglia che continuerà nelle aule del tribunale visto che vi è una udienza già fissata per il 25 gennaio 2022. Intanto gli sfollati stanno trascorrendo l'ennesimo Natale lontani dalle loro case e con l'amaro in bocca per una vicenda che non per tutti ha avuto un risvolto quantomeno meno doloroso.