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Cronaca Librino

Viale Bummacaro, tragedia per 37 famiglie: "Rischiamo di rimanere in strada"

Una lettera, inviata dalla Regione e ricevuta nel mese di Aprile, ha fissato il 30 Maggio come data ultima entro la quale sgomberare i 60 alloggi nei quali dal 1990 vivono famiglie del personale delle forze dell'ordine

Rischiano di perdere le proprie abitazioni e di essere sfrattati. E' la tragedia che vivono ben 37 famiglie residenti al viale Bummacaro n.3, Librino. Una lettera, inviata dalla Regione e ricevuta nel mese di Aprile, ha fissato il 30 Maggio come data ultima entro la quale sgomberare i 60 alloggi nei quali dal 1990 vivono famiglie del personale delle forze dell'ordine.

Questa mattina è stato indetto un tavolo tecnico, convocato dal presidente della sesta municipalità, Lorenzo Leone, con la partecipazione dei sindacati Sunia e Silp Cgil e alla presenza dei residenti. Giusi Milazzo, segretario generale Sunia, ha spiegato come "L'incontro odierno serva a programmare un intervento per risolvere una questione drammatica che resta ancora aperta, anche alla luce del preoccupante silenzio della Regione siciliana, la quale non è stata in grado di prevenire il danno e si è limitata, nei confronti dei diretti interessati, ad una sola comunicazione scritta con preavviso di sgombero"

Il bando di concorso pubblico, che ha decretato l'assegnazione degli alloggi ai funzionari delle forze dell'ordine, risale al 1985. Dopo ben 30 anni, oggi, ecco venire a galla una "matassa" intricata che lascia in bilico le sorti delle famiglie. Protagonista della vicenda la Fasano Costruzioni SRL, ditta costruttrice degli immobili e che nel 2010 ha citato il giudizio proprio la Regione, chiedendo la risoluzione del contratto di compravendita.

L'accusa mossa alla Regione dalla ditta Fasano riguarderebbe il mancato pagamento del 15% dell'importo previsto nel contratto. Da qui la scelta di fare causa con una sentenza finale passata in giudicato nel febbraio 2013, con la quale la proprietà è passata ufficialmente in mano alla ditta Fasano.

I residenti, tra cui forze di polizia, finanza e carabinieri, dopo circa due settimane dall'avviso di sgombero manifestano tutte le preoccupazioni accumulate in questo periodo. Francesco Panucci, residente del viale Bummacaro dal 1990, precisa come "Gli abitanti del posto abbiano sempre pagato regolarmente l'affitto in tutti questi anni e molti hanno persino portato avanti spese onerose di tasca propria, visto lo stato di degrado nel quale si presentavano gli alloggi al momento della consegna. A carico dei residenti sono finite spese di ogni tipo: dalla manutenzione dei citofoni, fino agli allacci per la fognatura".

"Molti tra gli abitanti del posto - conclude Panucci - sono portatori di handicap e l'età media delle persone è molto alta. Per questo motivo quale futuro ci aspetta dopo l'avviso di sgombero inviato dalla Regione?". Preoccupato pure il presidente della sesta municipalità Lorenzo Leone, il quale rivendica a gran voce l'importanza di questi alloggi per tutto il territorio: "Le abitazioni del viale Bummacaro sono un diritto per i residenti, ma anche una presenza importante per la sesta municipalità: non dimentichiamo infatti che la legge del 1985 ha destinato questi immobili proprio alle forze dell'ordine, per garantire una presenza costante nella lotta alla mafia su tutto il territorio"

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