Monumento sepolcrale di viale Regina Margherita, la Soprintendenza risponde al Codacons
La Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania: "Contrariamente a quanto affermato dal Codacons, nessun degrado e nessun deposito di sedieualche volta gli interventi di dissenso e correttivi non apportano un contributo ma servono soltanto, a chi li presenta, per farsi sentire"
In merito alla notizia divulgata dal Codacons e relativa al ritrovamento di un monumento sepolcrale nel giardino della villa Modica, in viale Regina Margherita, la Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Catania risponde con una nota.
"Il monumento sepolcrale di epoca romana sito in via Ipogeo nel giardino di Villa Modica, oltre alle notizie storiche pervenuteci - si spiega dalla Soprintendenza - è conosciuto da tanto tempo dalla comunità scientifica ed è gravato da norme e provvedimenti di tutela che ne garantiscono a tutt'oggi una perfetta conservazione. Il responsabile della Sezione beni archeologici Andrea Patanè e l'archeologa Michela Ursino hanno effettuato infatti un tempestivo sopralluogo sul posto e ne hanno constatato il perfetto stato di conservazione, decoro e pulizia. Non ci sembra banalità - a tal punto- ricordare la norma e disposizione che offrono, alla collettività catanese in particolare, garanzie di conservazione della tomba di viale Regina Margherita. E cioè: Vincolo diretto apposto con d.m. 4575 del 6 giugno 1959 che obbliga i proprietari di provvedere alla conservazione,alla salvaguardia nonché alla prospettiva e al decoro del bene".
"Nel superiore provvedimento di tutela non viene data alcuna prescrizione ai proprietari della Villa Modica dove sorge il monumento sepolcrale - continua la nota - in merito alla pubblica fruizione e, contrariamente a quanto affermato dal Codacons, i proprietari garantiscono agli studiosi e a chiunque abbia interesse scientifico-culturale, l'accesso e la visita. Nessun degrado quindi come erroneamente segnalato all'opinione pubblica - e nessun deposito di sedie - anche se qualche volta gli interventi di dissenso e correttivi non apportano un contributo ma servono soltanto, a chi li presenta, per farsi sentire. Quotidianamente la Soprintendenza -doverosamente - esercita sul patrimonio culturale e sulle aree archeologiche di competenza territoriale, azione di tutela e controllo ivi compreso il monumento funerario in argomento".