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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Canalicchio / Via Bernardo Colnago

Villaggio Dusmet, la storia del parchetto riqualificato da venti studenti e ribattezzato 'Parco La Scala'

Sono passati vent'anni dagli ultimi interventi nell'area verde nel cuore del rione popolare che sorge a nord-est di Catania. Da allora rifiuti di ogni genere, atti di vandalismo e incuria la fanno da padrone: adesso però le cose potrebbero cambiare grazie ad alcuni ragazzi del liceo Galileo Galilei

C'era una volta il parco del villaggio Dusmet. Un'area immersa nel verde con alberi di pino e ficus, dotata di panchine e un'area giochi. Trascorsi circa vent'anni dall'ultima riqualificazione, il parchetto è stato abbandonato e lasciato al degrado. Le uniche inziative per ridare dignità a un piccolo polmone verde nel cuore del rione popolare a nord-est di Catania sono state promosse dai residenti. In mezzo c'è la carente manutenzione del verde in una città che, sull'argomento, ha sempre avuto qualche difficoltà. Adesso però il parco sembra risorgere. No, non si tratta di progetti istituzionali, ma dell'iniziativa di circa venti studenti del liceo Galileo Galilei, tra i 16 e i 18 anni, che hanno deciso di rimboccarsi le maniche e riqualificare l'area verde: sono i ragazzi dell'associazione Adelante.

 

Parco La Scala - Villaggio Dusmet

"Dusmet", è la scritta realizzata dagli studenti con i cocci di alcune mattonelle all'ingresso del parchetto ribattezzato 'Parco La Scala'. "Abbiamo deciso di chiamarlo così perché la prima cosa che abbiamo trovato è stata una scala da appoggio abbandonata", spiegano a CataniaToday. In due giorni sono riusciti a raccogliere circa cento sacchi di immondizia tra vetri, bottiglie e lattine di birra, tavole di legno e perfino una vasca da bagno. Mentre la Regione annuncia la posa della prima pietra per la costruzione di un moderno polo religioso da oltre due milioni di euro, il quartiere con iniziative dal basso e autofinanziandosi si organizza per ripristinare condizioni di vivibilità.

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"Veniamo spesso qui dopo la scuola - raccontano - e da quando lo frequentiamo è sempre peggio, il primo segno di incuria è ben visibile all'ingresso del parco dove qualcuno ha pensato bene di potare gli alberi e lasciare gli sfalci a terra chissà da quanti anni". Così l'associazione, con il plauso di molti residenti, si sta dando da fare per combattere il degrado di una città allo sbando. "Lo stiamo pulendo, riqualificando e cercando di creare le condizioni per renderlo nuovamente fruibile agli abitanti del quartiere", è l'obiettivo dell'attività di volontariato. A parlare sono Vittoria ed Edoardo, due dei circa venti volontari che hanno ripulito il parco. "Abbiamo predisposto un sentiero, installato alcune insegne per invitare a non gettare plastica e rifiuti - spiegano -, e adesso stiamo costruendo delle panchine con alcuni bancali".

Mentre parliamo, alcuni ragazzi provvedono a segare i bancali per trasformarli in sedili e si avvicinano i residenti che, nei giorni di attività, si sono dimostrati disponibili nell'accogliere i ragazzi ristorandoli con acqua, tè e biscotti. "Attendiamo che qualcuno si accorga delle condizioni del parco da almeno vent'anni - sostiene una residente al nostro giornale -, l'illuminazione pubblica, tra atti di vandalismo e mancata manutenzione, non funziona più, gli alberi sono bellissimi, ma andrebbero curati, noi abbiamo fatto il possibile ma nessuno del Comune o della Multiservizi si è mai fatto vivo". Anche il titolare del chiosco in via Bernardo Colnago - strada in cui sorge il parchetto che si sviluppa su due livelli - si è prodigato per assistere i ragazzi nella riqualificazione.

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E se abitanti, commercianti e associazioni cittadine accolgono con piacere e stupore l'iniziativa, dalle istituzioni tutto tace. Così come un silenzio assordante è la risposta ricevuta dagli studenti quando hanno provato a contattare le ditte che si occupano della raccolta dei rifiuti speciali e degli sfalci di potatura. Abbiamo provato a sentire il neopresidente della Multiservizi Alessandro Corradi per capire quali siano le difficoltà a effettuare la manutenzione del verde - attività, quest'ultima, di competenza della partecipata comunale -, purtroppo senza ricevere riscontri utili.

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