rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Violentata in guardia medica a Trecastagni, l'aggressore resta in carcere

Lo ha stabilito il Gip Pietro Currò che accogliendo la richiesta della Procura ha convalidato l'arresto ed emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale, lesioni e sequestro di persona

Resta in carcere Alfio Cardillo, il 26enne arrestato il 19 settembre scorso dai carabinieri per avere sequestrato e violentato per alcune ore una dottoressa di 51 anni mentre era in servizio alla guardia medica di Trecastagni. Lo ha deciso il Gip Pietro Currò che ha accolto la richiesta della Procura e ha convalidato l'arresto emettendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale, lesioni e sequestro di persona.

Durante l'interrogatorio di garanzia, ieri, l'indagato, assistito dall'avvocato Luca Sagneri, ha ammesso le proprie responsabilità ma sostenendo di non sapersi spiegare il perché: "non ero io, sono veramente pentito". Secondo la sua ricostruzione al Gip, Cardillo ha detto di aver avuto un violento mal di denti e di aver tentato di sedare il dolore bevendo alcolici. Per questo sarebbe andato alla guardia medica dove la dottoressa gli avrebbe somministrato un antidolorifico per via intramuscolo.

L'aggressore:"Avevo bevuto e preso antidolorifici. Sono pentito"

Il 26enne è stato arrestato dai carabinieri di Acireale dopo che alcuni vicini di casa hanno sentito nella notte la dottoressa urlare. I militari dell'arma arrivati subito sul posto hanno soccorso la donna e bloccato l'uomo, che aveva i pantaloni abbassati. La Procura di Catania che ne ha disposto l'arresto, gli contesta i reati di violenza sessuale, lesioni e sequestro di persona. La dottoressa, tramite i suoi legali, ha presentato denuncia contro il 26enne e ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo.

I legali della dottoressa violentata: "Le denunce non sono servite a nulla"

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Violentata in guardia medica a Trecastagni, l'aggressore resta in carcere

CataniaToday è in caricamento