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Cronaca

Violenze sessuali, omicidi e lesioni: "Vittime risarcite con elemosine di Stato"

L'avvocato Massimo Ferrante, presidente dell'associazione di promozione sociale Difesa e Giustizia, traccia un quadro sconcertante per le vittime di reati come violenze sessuali e lesioni gravissime e propone una legge per riformare l'intero quadro. Tra l'altro vi sono imminenti scadenze per richiedere le compensazioni economiche

Un adeguamento alla normativa europea avvenuta con estremo ritardo e l'insoddisfazione generalizzata di chi ha subito un reato violento (come lesioni gravissime, violenza sessuale o il caso dei parenti di una vittima assassinata) e si trova a dover attendere anni e anni per risarcimenti esigui. E' questa la denuncia che viene dall'avvocato catanese Massimo Ferrante, presidente dell'associazione di promozione sociale Difesa e Giustizia che, ormai da anni, si occupa delle vittime dei reati violenti e che sottolinea come sia necessaria una nuova legge.

"L'Italia non si è adeguata alla normativa europea che imponeva agli stati membri di introdurre una tutela entro il luglio 2005 per assegnare alle vittime dei reati violenti una giusta indennità di carattere economica. Soltanto nel 2016, l’Italia, ha tentato di adeguarsi agli altri paesi dell’Unione, con una legge che ha mortificato due volte le vittime". Il legale parla, infatti, di "elemosine di Stato" quando fa cenno gli indennizzi per le vittime. Basti pensare che sono stati stabiliti 50mila euro in favore degli eredi di una vittima di omicidio, 60mila euro per i figli delle vittime di omicidio commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona legata da relazione affettiva. Inoltre sono previsti 25mila per il delitto di violenza sessuale e la stessa cifra è prevista per le lesioni personali gravissime e per la deformazione dell’aspetto mediante lesioni permanenti al viso. Questi indennizzi sono previsti per tutti i reati avvenuti dopo il 2005.

"E' chiaro che nessuna cifra al mondo potrà compensare le vittime di un reato violento. Però qui siamo dinanzi a indennizzi inaccettabili. La legge italiana del 2016 inoltre pone dei limiti a questo fondo, ad esempio serve una azione esecutiva infruttuosa. Si tratta di una legge - dice ancora l'avvocato Ferrante - profondamente diversa da quella che regolamenta gli indennizzi per le vittime di reati di mafia, per le quali il risarcimento avviene direttamente dallo Stato che poi si rivale sul soggetto condannato. E' una disparità di trattamento per la quale stiamo redigendo un disegno di legge".

Le richieste per gli indennizzi - per i reati che si sono consumati dal 2005 in poi - vanno inoltrate in prefettura sino al 31 dicembre 2021. Anche in questo caso l'avvocato segnala come vi sia questa scadenza (sconosciuta ai più e frutto di una proroga) e che quindi vi è la necessità di informare le vittime di questi reati particolarmente cruenti.

"Stiamo vagliando - conclude il legale - una proposta di legge che modifichi in maniera radicale tutto l’impianto normativo e la invieremo a tutti i gruppi parlamentari, così da verificare la sensibilità del legislatore su questo tema. La proposta di legge sarà anche accompagnata da convegni e da una campagna di sensibilizzazione che coinvolgerà anche alcuni familiari di vittime".

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