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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Zona industriale nel degrado e a rischio incendi: sopralluogo per rilanciarla

Dalle opere infrastrutturali alla sicurezza, la commissione chiede anche un potenziamento del sistema di pubblica illuminazione. Senza dimenticare i capannoni e stabilimenti della zona industriale abbandonati da anni

Allagata in inverno, con il continuo rischio di incendi in estate, disseminata di strade danneggiate, mancanza di pubblica illuminazione, vandalismo e carenza di sicurezza. Questo è il quadro fornito da residenti, comitati e associazioni sulla zona industriale di Catania nel corso del sopralluogo effettuato da parte della commissione comunale al Patrimonio.

"Idee e suggerimenti che si concentrano sopratutto nella bonificare della giungla di sterpaglie presente nei terreni abbandonati e nella creazione di fasce tagliafuoco- afferma il presidente della commissione Salvatore Tomarchio-. Non dimentichiamoci che l’anno scorso un rogo di vaste dimensioni paralizzò letteralmente l’intera area mettendo a rischio l’incolumità di migliaia di persone. Solo il pronto intervento della polizia e dei vigili del fuoco evitò conseguenze disastrose facendo rientrare l’emergenza nel giro di poche ore. Oggi- continua Tomarchio- siamo qui a lanciare di nuovo l’allarme e prevenire certi scenari in un sito vasto come una città di medie dimensioni che deve continuare a sopravvivere tra mancanza di interventi strutturali e tanto degrado".

Zona industriale a rischio incendi

La zona industriale di Catania può ancora essere volano di sviluppo per l’intera provincia e attrarre gli investitori. "Parliamo dell’area più produttiva dell’intera Sicilia- sottolinea Ersilia Saverino, vice presidente della commissione al Patrimonio- la situazione può assolutamente cambiare grazie ai finanziamenti di 600 mila euro, nell’ambito dell’appalto per la manutenzione straordinaria dell’asfalto cittadino, con un grosso capitolo di spesa da destinare proprio alle strade della zona industriale. A questo bisogna aggiungere- è sempre Saverino a parlare- i progetti esecutivi relativi al “Patto per Catania” per un totale di quasi due milioni di euro. Qui si sta già intervenendo bitumando alcune strade, ma occorre avere pazienza visto che parliamo di opere mai eseguite negli ultimi anni".

"In questo contesto- fa eco il consigliere comunale Carmelo Sofia- è fondamentale stabilire, una volta per tutte, i contesti di lavoro tra Palazzo degli Elefanti e l’Irsap sulla zona industriale. Delineare e chiarire gli spazi di azione potrà servire, in futuro, ad assicurare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria nel più breve tempo possibile senza più assistere ad un continuo scarica barile che fino ad ora ha bloccato qualsiasi tipo di investimento in questa parte della città".

Dalle opere infrastrutturali alla sicurezza, la commissione chiede un potenziamento del sistema di pubblica illuminazione. "Durante la giornata l’incidente stradale è sempre dietro l’angolo- dichiara il consigliere comunale Giuseppe Catalano- figuriamoci poi la sera con vaste zone quasi praticamente al buio e gli automobilisti costretti a procedere a passo d’uomo. Non va meglio nemmeno ai pedoni che, tra percorsi-trappola e parcheggio selvaggio, considerano più sicuro camminare in mezzo alla strada. Non solo, ladri di rame e ghisa hanno fatto piazza pulita di tutto il materiale possibile ed ora la collettività ne paga le conseguenze".

Capitolo a parte spetta poi a capannoni e stabilimenti della zona industriale abbandonati da anni. «La sedicesima, l’ottava e la nona strada- spiega il componente della commissione al Patrimonio Francesco Saglimbene- sono piene di immobili in disuso che conservano al loro interno materiali pericolosi e alla mercè di chiunque. Luoghi che potrebbero essere riqualificati se acquistati dai privati. Il problema è che in molti siti si trovano montagne di spazzatura con rifiuti di ogni tipo. Poco distante, resta la vecchia linea ferrata in memoria, forse, dei treni che da qui non possano più da anni ed i cartelli stradali danneggiati, abbattuti o nascosti dei cespugli che qui ormai rappresentano la normalità».

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