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Economia Playa

Aumenti dei canoni per le concessioni balneari fino al 1.000 per cento

Un duro colpo inflitto dalla Regione Sicilia a spiagge e lidi di Catania, a cui si aggiunge la direttiva "Bolkenstein" che prevede la liberalizzazione comunitaria delle concessioni demaniali

Aumenti dei canoni per le concessioni balneari fino al 1.000 per cento. Un duro colpo inflitto dalla Regione Sicilia a spiagge e lidi di Catania, a cui si aggiunge la direttiva "Bolkenstein" che prevede la liberalizzazione comunitaria delle concessioni demaniali, sostituendo così la legge che prevedeva il rinnovo automatico delle concessioni ogni 6 anni.

Un processo che rischia di far collassare il settore, come spiega Giuseppe Ragusa, presidente del sindacato italiano balneare per la Provincia di Catania: "Molte aziende per quel che mi riguarda nella nostra provincia cominciano ad avere problemi, addirittura di non potere pagare le tasse o i canoni demaniali".

Timori anche per le liberalizzazioni che prevedono la messa all'asta di concessioni e demanio, dove si stanno inserendo cordate di imprenditori cinesi, già interessati a Catania alla catena di alberghi spagnoli Nh, e, dove, nella zona Playa hanno preso in gestione un'importante struttura turistica.

"In questi giorni si è parlata della paura dei cinesi o dei russi o di altri capitali, fin quando si tratta di capitali puliti non si ha nessuna paura, perché possono apportare nel territorio e abbiamo bisogno di gente che investe da noi, ma se investono in un modo leale potrebbero anche non esserci problemi".La paura maggiore per il turismo balneare resta però un'altra: "Cercare di capire che siamo in un territorio della Sicilia dove la Mafia spesso cerca di sconvolgere l'andamento degli imprenditori che vogliono lavorare in modo corretto e quindi quando si riferisce ad altri tipi di investimenti si ha la paura".

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