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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Benzina con lo sconto per tutta l'estate 2022 (e oltre): il piano taglia-accise

Il governo Draghi sarebbe pronto, se sarà necessario, a destinare circa novecento milioni di euro al mese da agosto. Il trend preoccupa

Mario Draghi è pronto, se sarà necessario, a destinare circa novecento milioni di euro al mese da agosto, probabilmente, per compensare l’eventuale nuovo taglio delle accise sulla benzina. Per tre, quattro, forse cinque mesi. Fino a fine anno e all’avvio dell’embargo sul petrolio russo (che non sarà immediato). Siamo nel campo delle indiscrezioni, degli scenari. Ma è un’ipotesi di lavoro, conosciuta a Palazzo Chigi e al ministero della Transizione ecologica, che trova ampio spazio oggi su alcuni dei principali quotidiani. Le variabili legate allo scenario internazionale sono numerose e, a oggi 1 giugno 2022, è impossibile dire quale sarà il prezzo della benzina e del diesel tra 40 giorni. L'attuale taglio delle accise che scade l’otto luglio costa tantissimo, oltre un miliardo al mese di soldi pubblici, ma appare impensabile lasciare gli italiani senza un paracadute, se sarà necessario.

La situazione è critica: il solo annuncio del bando del petrolio tra sette mesi ha innescato ieri un rialzo dei prezzi. Per questo esiste il piano del governo sulle accise. Oggi come oggi, i tagli delle accise sembrano perdere giorno per giorno il loro effetto calmante. La congiuntura internazionale, pessima, comprende sia il perdurare dell’aggressione russa in Ucraina, sia l’aumento della domanda dovuto alla fine dei lockdown in Cina, sia le ultime scelte dei paesi produttori di petrolio dell’Opec+, che si sono rifiutati di aumentare la loro produzione di greggio per più di 432mila barili al giorno. Inevitabile per l'esecutivo italiano pensare già adesso a cosa succederà nel bel mezzo dell'estate ai prezzi della benzina. Una stangata sarebbe difficilmente sostenibile nel cuore dell'esodo estivo.

Il taglio delle accise sui carburanti - benzina e diesel - è stato prorogato solo fino all’8 luglio 2022. Una riduzione di 30,5 centesimi al litro, che scadrà in piena estate. Circostanza che, visto l'attuale trend dei prezzi, preoccupa. Per ora le cose stanno così: "In considerazione del perdurare degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici - spiegava Palazzo Chigi - a decorrere dal 3 maggio 2022 e fino all’8 luglio 2022, le aliquote di accisa di cui all’allegato I del testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative approvato con il decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504 e successive modificazioni, dei sotto indicati prodotti sono rideterminate nelle seguenti misure: benzina: 478,40 euro per mille litri; oli da gas o gasolio usato come carburante: 367,40 euro per mille litri; gas di petrolio liquefatti (GPL) usati come carburanti: 182,61 euro per mille chilogrammi; gas naturale usato per autotrazione: zero euro per metro cubo. Inoltre, per lo stesso periodo, l’aliquota IVA applicata al gas naturale usato per autotrazione è stabilita nella misura del 5 per cento".

Nonostante l'intervento del governo i prezzi hanno continuato a crescere: il taglio delle accise, introdotto inizialmente per un mese a partite dal 22 marzo scorso, è stato poi prolungato con un nuovo finanziamento di circa due miliardi. La misura originaria prevede uno sconto di 25 centesimi sulle accise che gravano su diesel e benzina, e di 8,5 centesimi sul Gpl. Se si considera che l'Iva viene calcolata sul prezzo formato da accise più materia prima industriale, l'effetto complessivo per i contribuenti è calcolato in circa 30,5 centesimi al litro al distributore su diesel e benzina, e 10,4 centesimi per il Gpl. Ma cosa succederebbe in caso di mancata proroga? Alla scadenza dell'8 luglio manca oltre un mese, ma il trend seguito dai prezzi nelle ultime settimane non fa presagire delle repentine inversioni di rotta. Anzi.

Draghi ieri ha ammonito: "Le sanzioni dureranno per molto molto tempo. L'Italia non esce assolutamente penalizzata dall'accordo sul petrolio. Anche per noi l'obbligo scatta entro fine anno". Intanto benzina e diesel sono aumentati rispettivamente dell’1,9% e del 5,3% dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, con un rincaro complessivo del 9,6% e del 14,3% dall’inizio del 2022. Non benissimo, si corre ai ripari.

Fonte: Today.it

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