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Crisi economia: nel catanese 230 mila i pensionati, ecco i nuovi poveri

Nel catanese i pensionati sono 230 mila, di questi solo 30 mila percepiscono una pensione sopra i 1000 euro, 120 mila anziani percepiscono una "busta" che oscilla tra i 500 e i 1000 euro e il resto cerca di sopravvivere con una pensione di 500 euro al mese

Si è svolta ieri, nel salone Cgil di via Crociferi,  la "Giornata di mobilitazione dei pensionati"  dove si è parlato di conti in tasca, diritti e welfare.

Secondo i dati Inps a Catania, infatti, i pensionati sono 230 mila. Di questi solo 30 mila percepiscono una pensione sopra i 1000 euro, mentre 120 mila anziani percepiscono una "busta" che oscilla tra i 500 e i 1000 euro e il resto cerca di sopravvivere con una pensione di 500 euro al mese. Sono questi i nuovi poveri, soprattutto se al loro fianco non hanno un altro coniuge con cui condividere le spese, o se c’è anche un affitto da pagare.

I "nonni" catanesi chiedono alle amministrazioni locali un sistema di welfare attento e di imposte più equo, e al governo nazionale più potere d’acquisto per le pensioni, più risorse per le politiche sociali e un sistema fiscale equo.

L’incontro è stato presieduto da Francesco Prezzavento, segretario generale provinciale UILP UIL, la relazione è stata affidata a Marco Lombardo, segretario generale provinciale FNP CISL . I lavori sono stati chiusi da Carla Cantone, segretaria generale nazionale SPI CGIL. Presente anche il segretario provinciale Spi, Nicoletta Gatto, il segretario provinciale Uil, Saro Laurini e il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli.

"L’enorme batosta subita dai pensionati con il decreto "Salva Italia", la reintroduzione di una "minipatrimoniale" sulla prima casa ed il contestuale aumento di prezzi e tariffe rendono indispensabile correre ai ripari attraverso un’ attenta gestione delle risorse che Comuni, Province e Regioni dedicano ai servizi sociali per alleviare le difficoltà di famiglie ed anziani non autosufficienti ha sottolineato Prezzavento- larghissimi strati della popolazione in Sicilia e a Catania, in particolare, sono allo stremo ed i pensionati, quasi tutti con assegni mensili che non superano i 1000 euro, tant’è che il problema della tracciabilità dei pagamenti, da noi non ha avuto gli strascichi polemici registrati in altre zone, si rivolgono sempre più spesso alle organizzazioni caritatevoli per potersi alimentare e far fronte alle bollette di luce, acqua e gas".

SPI-CGIL, FNP-CISL, UILP-UIL si dichiarano impegnati in un confronto serrato con tutte le amministrazioni comunali della provincia, "perché nei bilanci degli enti locali non si preveda che i soliti noti paghino ulteriormente pegno".

 

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