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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Al via i saldi invernali 2012: vademecum per evitare le truffe

E' iniziata l'attesa stagione dei saldi invernali ma i rischi di una truffa sono dietro l'angolo. Ecco qualche consiglio per evitare brutte sorprese e spendere al meglio i propri soldi

Da oggi, sono partiti ufficialmente gli sconti e, i commercianti catanesi sono già con le mani sul registratore di cassa sperando che la crisi non colpisca,anche, nel periodo dei saldi. Eppure, secondo il Codacons, si spenderà il 30 per cento in meno, il 6-7 per cento, minimizza invece, la Confeserecenti.

L’investimento medio previsto per famiglia è di 400 euro, "meglio di niente" si rincuorano i negozianti. Scopo di tutti i commercianti è quello di fare spendere il misero gruzzoletto nel proprio negozio. Al via, quindi, strategie di marketing per accaparrarsi il cliente: messaggini promozionali, mail accattivanti e vetrine che promettono sconti fino al 70%.

Ecco una mini guida, stilata dall'Intesa dei Consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori),
su come spendere al meglio il proprio “tesoretto” evitando truffe e cercando, invece, la prima vera occasione del 2012.

Per prima cosa dopo l’acquisto conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono sostituire. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Ma la grande novità è che non c’è più bisogno, come stabilito dall’art. 1495 del cod. civ., di denunziare “i vizi al venditore entro otto giorni dalla scoperta”. Il D.lgs n. 114/1998 ha stabilito, infatti, che il consumatore deve denunciare “al venditore il difetto di conformità entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto”.

Altra consiglio da ricordare, le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Infatti, l’art. 15 del D.lgs n. 114/1998 stabilisce che “le vendite di fine stagione riguardano i prodotti, di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo”. Gli articoli vecchi non stanno “rischiando” un forte deprezzamento, perché sono ormai andati fuori moda e dunque sono già deprezzati". Diffidare, quindi, degli sconti superiori al 50%: spesso nascondono merce non proprio nuova.

Le associazioni per i consumatori consigliano ai cittadini di spendere preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità, in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

Inoltre, diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

Sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato; il prezzo deve essere inoltre esposto “in modo chiaro e ben leggibile” (Dlg n. 114/98). I messaggi pubblicitari devono essere presentati in modo non ingannevole per il consumatore.

Per quanto riguarda la prova dei capi, ahimè, non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio dell' Intesa dei Consumatoridi è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati e non provati.

Infine, nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi.

Se pensate, dopo tutti questi accordgimenti, di avere preso una fregatura rivolgetevi ad una delle associazioni dell’Intesa, all’Ufficio Comunale per il commercio o ai Vigili Urbani.
 
 

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