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Economia

Confesercenti critica i saldi estivi: "Occasione sprecata, i commercianti costretti a svendere"

Secondo l'associazione dei commercianti, un arco temporale di circa 75 giorni farebbe si che i clienti non percepiscano la necessità di affrettarsi ad approfittare delle occasioni di saldo. Anche in considerazione dell’abbondanza di articoli e taglie invenduti nei mesi precedenti, presenti nei vari negozi

“Il decreto dell’assessore regionale alle Attività Produttive Mimmo Turano, con cui stabilisce senza essersi ancora una volta confrontato con le categorie, l’inizio dei saldi estivi al 2 luglio è il fallimento già annunciato della stagione vendite primavera-estate per i commercianti, che si vedranno costretti a svendere intere collezioni, rimaste fino ad oggi ferme in magazzino”. A dichiararlo è il presidente della Federazione Italiana Settore Moda (Fismo), Francesco Musumeci, vice presidente di Confesercenti Area Metropolitana Catania, in una nota sostenuta anche dal presidente di Confesercenti Catania, Claudio Miceli e dal presidente regionale, Vittorio Messina. “Un decreto che – aggiunge Francesco Musumeci– oltre a non tenere conto di un quadro climatico che vede la Sicilia sempre più calda almeno fino ad ottobre, mostra la non volontà della politica di concertarsi con la categoria che meglio di altri vive sulla propria pelle i disagi". "Come Fismo Confesercenti lo abbiamo denunciato a chiare lettere – sottolinea Musumeci – rilevando anche l’atteggiamento spesso silente delle altre associazioni di categoria in sede di concertazione con i vari assessorati competenti, che consentono per inerzia il ripetersi degli eventi di anno in anno".

Vendite senza margine di guadagno

“Già l’anno scorso, in occasione dei saldi invernali – ricorda il presidente Messina– abbiamo presentato una lettera al Governo Siciliano, in cui abbiamo esposto le nostre richieste, partendo proprio dal presupposto che la base da cui partire per poter fare una corretta programmazione e stabilire un timing più coerente sia proprio tener conto delle caratteristiche climatiche di un territorio. Sicuramente, i due anni di emergenza sanitaria, di perdite, indebitamenti, mancati incassi, riduzione del personale e quant’altro – aggiunge – potrebbero far pensare che l’occasione di poter far cassa il prima possibile alletti molte aziende. Ma in realtà vendere senza marginare, fa si che i problemi non si risolvano, anzi si amplifichino via via strada facendo".

Saldi troppo lunghi

Secondo l'associazione dei commercianti, un arco temporale di circa 75 giorni farebbe si che i clienti non percepiscano la necessità di affrettarsi ad approfittare delle occasioni di saldo, potendo anche rimandare gli acquisti in considerazione anche dell’abbondanza di articoli e taglie invenduti nei mesi precedenti, presenti nei vari negozi. “Per questo – conclude – invito il Governo Regionale e l’assessorato alle attività produttive: a riconsiderare la mappa geografica del territorio in relazione alle condizioni meteo stagionali, ponendo a scaglioni l’inizio e fine saldi; a rivedere la durata dell’arco temporale, riducendo a non oltre un paio di settimane la finestra saldi; a sensibilizzare le autorità competenti al controllo fermo e severo di chi sotto banco o con vari espedienti, non rispetta i tempi previsti, configurando concorrenza sleale; ad abolire e/o contenere il fenomeno disastroso del ‘Black – Friday””.

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