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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

St, Micron e 3Sun, Pogliese: “La Regione investa fondi comunitari"

Il Vicepresidente dell'Ars: "Il Governo regionale aumenti la sua attenzione nei confronti della situazione di difficoltà che stanno vivendo gli stabilimenti etnei della ST Microelectronics, Micron e 3Sun al fine di tutelare il futuro occupazionale dei lavoratori delle tre aziende"

“Il Governo regionale aumenti la sua attenzione nei confronti della situazione di difficoltà che stanno vivendo gli stabilimenti etnei della ST Microelectronics, Micron e 3Sun al fine di tutelare il futuro occupazionale dei lavoratori delle tre aziende”.
 
E’ l’appello lanciato da Salvo Pogliese, vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana, che in merito alla situazione occupazionale delle aziende microelettroniche etnee ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione, all’Assessore del Lavoro e all’Assessore delle Attività Produttive, raccogliendo così il grido di allarme del segretario nazionale Ugl metalmeccanici Luca Vecchio.
 
“Rilanciare il polo catanese della microelettronica è essenziale per l’economia dell’intera Sicilia e di Catania in particolare – spiega Pogliese – e per questo motivo le istituzioni nazionali e regionali devono necessariamente attivarsi ad ogni livello investendo fondi comunitari e nazionali, come ha fatto la Francia, per supportare il comparto delle nanotecnologie. A tal proposito ho chiesto al Governo regionale, attraverso la presentazione di un’interrogazione parlamentare a risposta urgente,  di avviare l’iter per accedere alle nuove misure varate dall’UE nei settori delle tecnologie alternative e dell’investing in green e di dare inizio alle procedure, previste dall’obiettivo 1, necessarie per la valorizzazione del territorio e per la tutela degli stabilimenti esistenti.”.
 
“C’è inoltre da stigmatizzare ed intervenire – conclude il vicepresidente dell’Ars - sul diverso trattamento concernente le sedi italiane della St Microelectronics. Il sito milanese, infatti, ha beneficiato di maggiori attenzioni rispetto allo stabilimento etneo, soprattutto in termini occupazionali, tant’è che ad Agrate sono state assunte circa 700 unità, mentre a Catania non è stato assunto nessuno nonostante gli accordi prevedano un aumento di circa 150 nuove unità a fronte della ormai collaudata turnazione a ciclo continuo.”. 

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