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Giovedì, 18 Aprile 2024
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La Carmen del Balletto di Milano seduce il Teatro Massimo Bellini

Liberamente ispirata alla novella omonima di Prosper Mérimée e all’opera di Georges Bizet, ha uno stile contemporaneo che senza rinnegare la tradizione e avvalendosi di una moderna messa in scena, propone una nuova interpretazione di questa figura di grande fascino

Proprio oggi, in una giornata così importante dedicata alle donne vittime di violenza, al Teatro Massimo Bellini di Catania è andata in scena la storia di una donna uccisa perchè non assecondava le aspettative di un uomo debole e violento che si credeva il suo padrone. La storia della Carmen di Bizet è, infatti, quella di un femminicidio più che mai attuale. 

Il dramma della bella gitana che seduce Don Josè, nella versione del Balletto di Milano, liberamente ispirata alla novella omonima di Prosper Mérimée e all’opera di Georges Bizet, ha rappresentato con forza e vitalità il sentimento malsano che non ha niente a che fare con l'amore. 

Uno stile contemporaneo che, senza rinnegare la tradizione e avvalendosi di una moderna messa in scena, ha proposto una nuova interpretazione di questa eroina spavalda, ribelle e fatale. 

La coreografia firmata da Agnese Omodei Salè e Federico Veratti ha raccontato di una donna consapevole della sua bellezza e seducente, ma allo stesso tempo forte, che segue il suo cuore e affronta il suo Destino, fino alla morte. 

Carmen è uno spirito libero, una zingara che legge il suo destino di morte nelle carte. Proprio i simboli delle carte – l’Amore, il Tradimento, la Morte – incombono costantemente facendo presagire il Destino.

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Con la sua musica travolgente, eseguita magistralmente dall'’Orchestra del Bellini diretta da Gianmario Cavallaro, questa storia di amore e morte, ha sedotto completamente il Teatro. Le coinvolgenti musiche ben si prestano al racconto danzato. Coreografia suggestiva: dalla Habanera agli appassionati "pas de deux", alle tante e vivaci danze di gitani, soldati e sigaraie. Intensa la messinscena firmata da Marco Pesta. 

Scenografia e costumi semplici per una Carmen che ha abbandonato il tradizionale rosso per vestirsi delle tonalità dal bianco al nero, reminiscenza di Guernica. 

In questo triangolo di passioni che si chiuderà in un lago di sangue, Carmen e il Destino sono stati i protagonisti assoluti. In un susseguirsi di amore, il tradimento e morte. E di bianco, rosso e nero.

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A vestire i panni della gitana Carmen, nella rappresentazione di oggi pomeriggio, incarnazione perfetta di femminilità e seduzione è stata Angelica Gismondo ( che si è alternata ad Alessia Campidori nelle altre recite). Bella, seducente e dalle linee lunghissime ha incantato nel title-rôle.  Accanto a lei uno strepitoso Alessandro Torrielli nel ruolo del Destino che ha condotto l’intera vicenda accompagnando Carmen fino alla Morte. Il ruolo Don Josè è interpretato da Alessandro Orlando, Micaela da Marta Orsi, Escamillo da Federico Mella che si alterna con Germano Trovato.

Non da meno gli altri danzatori del Balletto di Milano, che è tra le compagnie di danza di maggior prestigio in Italia, riconosciuta e sostenuta dal MiBACT (Ministero per i Beni e le Attività culturali) e dal Comune.

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