Le dinamiche delle storie “ai margini” nei "Corpi minori" raccontate dal "realista" Jonathan Bazzi
Presentato la scorsa domenica nella “Ex Pescheria comunale” di Scordia, il nuovo e già apprezzato romanzo dello scrittore milanese, rappresenta uno "spaccato assoluto della contemporaneità e di questa generazione". In una Milano ibrida e violenta, grottesca e straripante, il protagonista dovrà fare i conti con le derive del desiderio
Una predisposizione per raccontare le storie “ai margini” della società contemporanea. Quasi con una modalità “realista”. E’ di Jonathan Bazzi, l’ultima e già apprezzata fatica libraria dal titolo “Corpi minori” (èdito da Mondadori), presentata questa domenica dall'insegnante Lucy Compagnino, all'interno della serie di appuntamenti culturali coordinati e curati da “Mondadori Point Scordia” col patrocinio del comune di Scordia. Il romanzo, è uno “spaccato assoluto della contemporaneità e di questa generazione”, spiega la Compagnino. I “corpi minori” sono corpi celesti di dimensioni ridotte: asteroidi, meteore, comete, ma in questo romanzo "minori" sono tutti i corpi osservati sotto la lente del desiderio. Desiderio che fa gravitare i personaggi attorno ai sogni e alle ambizioni di una vita, o solo di una stagione. Come accade al protagonista, che all'inizio della storia ha vent'anni, più di un talento, ma poca perseveranza.
Di una cosa però è sicuro, vuole andarsene da Rozzano, percorrere in senso inverso i tre chilometri e mezzo di via dei Missaglia, lasciarsi alle spalle l'insignificanza e la marginalità e appartenere per sempre alla città, Milano, dove spera di trovare anche l'amore, che sin dall'adolescenza insegue senza fortuna, invaghendosi di ragazzi tanto belli quanto sfuggenti. In una Milano ibrida e violenta, grottesca e straripante - che sembra tradire le promesse di quiete e liberazione immaginate da lontano -, il protagonista dovrà fare i conti con le derive del desiderio, provando a capire quale sia il suo posto nell'ordine geografico ed emotivo di questi anni irradiati di cortocircuiti tra reale e virtuale, tra immagine ed esperienza incarnata. Partendo da una attitudine rigorosa, analitica, fenomenologica nei confronti del reale, Bazzi trova sintesi espressive illuminanti e restituisce tutta la potenzialità estetica latente in ogni nostro gesto e manifestazione, disegnando un percorso di formazione ricchissimo e ultra-contemporaneo. Scrittore emergente, finalista al premio Strega, Bazzi è nato a Milano 36 anni fa. Prendendo parte alla presentazione del suo libro, che ha trovato ospitalità nella “Ex Pescheria comunale” di Scordia.
Alla serata culturale molto bella e seguìta, lo scrittore milanese ha partecipato dal tavolo dei relatori, evidenziando come il volume sia stato scritto “mentre tutto chiudeva e insieme si spalancava, durante il primo e il secondo lockdown di Covid, ma anche durante i mesi girovaghi e commoventi dello Strega, in quella imprevedibile sovrapposizione di eccezioni. L’ho scritto soprattutto alle prese con ciò che è accaduto in me dopo, quando quasi tutto all’esterno si è fermato e le voci degli altri hanno preso dimora nella mia testa, intimando, giudicando”. E ancòra, “è stato complicato, eppure eccolo qua. Si intitola Corpi minori e racconta due movimenti essenziali: dalla periferia al centro e dall’amore atteso, sperato, immaginato, all’amore reale. A ciò che accade, può accadere - di oscuro, doloroso - quando le benedizioni discendono su di noi e l’amore dura, continua nel tempo. Rimane. Tra le sue pagine scorrono i desideri e le storie di Pietro e di Minnie, di Dylan e di Melissa, di Nora, di Léon, di Spina e di Marius, oltre a quelli del protagonista, che per me significa soprattutto ‘testimone’. È un libro su Milano, ogni capitolo porta il nome di una sua via o piazza, in una specie di mappatura sentimentale, ed è un libro sull’amore, ovvero la più ostinata delle nostre ossessioni. Sul mostro che ogni amore - soprattutto ogni grande amore - custodisce, e qualche volta scatena”.