Al Ma il blues futuristico dei the Cyborgs
Sabato 4 gennaio al Ma si riaccendono i riflettori su Disko Partyzani, "la resistenza" del divertimento.
L'appuntamento mensile che sposa il teatro e il dancefloor del Ma Musica Arte con i suoni non convenzionali e senza frontiere della crew Trinacria Beat Box formata da Antonio Vetrano, Renato Gargiulo e Giancarlo "JJ" Salafia, che dal 2006 fa ballare con selezioni musicali alternative, pop, indie, rock, Anni 80, balcanica, ska e patchanka.
In collaborazione con Rocketta Light, la serata vivrà del live dei The Cyborgs, dei dj set nella zona foyer di Trinacria Beat Box, di Francesco Franco Seminara (funky music) in zona Caffetteria, vj Rielax.
The Cyborgs. Loro sono Cyborg-0 chitarra elettrica e voce, e Cyborg 1 batteria, sinth e piano. Si fanno chiamare "0" e "1" come i simboli del codice binario, che rappresentano l'inizio e la fine dell'uomo. Dal codice binario ha inizio l'era tecnologica, e con lo sviluppo tecnologico l'uomo, in futuro, si autodistruggerà. Stanno viaggiando ovunque comunicando i loro ideali attraverso il Blues, cercando di smuovere le coscienze, predicando un ritorno al passato e alla semplicità. Cantano spesso del futuro, profetizzando e descrivendo i cambiamenti della razza umana nel corso del tempo. Disordine, caos, inquinamento e ribellione dell'uomo e della natura. Dopo aver pubblicato a maggio del 2012 "The Cyborgs", il loro disco di debutto in molti Paesi europei, hanno iniziato il viaggio con il vento in poppa, sospinti dall'energia trasmessa loro da Iggy Pop, dopo la data a Firenze del 27 settembre 2012: l'iguana del rock si è personalmente complimentata con 0 e 1, colpito dall'originalità primordiale del loro show. Il loro brano "No!No!No!" ha fatto da sottofondo ai clip di X Factor: canzone blues, ruvida, tra le più "sporche" del primo disco del duo mascherato.
La scorsa estate Bruce Springsteen e la sua E Street Band hanno permesso, per la prima volta in Italia, a una band locale di aprire il loro concerto. L'onore è toccato proprio ai Cyborgs. Anche il secondo disco del power duo romano, "Electric Chair", è stato pubblicato dall'etichetta torinese Inri e ribolle di elettricità, ruggine blues e boogie incontenibile. Un po' ZZ Top, un po' Jon Spencer, un po' Black Keys e molto Cyborg sound. In "Electric Chair" gli anni 60-70, le paludi del blues nero, sporco e cattivo, si fondono con pulsioni moderniste, con l'energia rock metropolitana e con il futuro prossimo venturo.