La Casa di accoglienza Rosario Livatino per detenuti ed ex detenuti
Nella prospettiva di favorire il recupero e il reinserimento sociale di chi sta scontando una pena o l’ha già estinta, la Casa di accoglienza Rosario Livatino intende offrire una soluzione abitativa a detenuti potenziali fruitori di misure alternative alla carcerazione e a neodimessi dal carcere che si trovino senza fissa dimora. L’iniziativa nasce come naturale evoluzione ed ampliamento dell’attività, iniziata nel 2009, di un cospicuo gruppo di volontari all’interno della Casa Circondariale di Piazza Lanza, attività pienamente sostenuta e supportata dalla Direzione del suddetto Istituto carcerario. Il gruppo di volontari si è costituito formalmente, a partire dal 2020, come espressione della Fondazione Francesco Ventorino. Al desiderio di intraprendere questa nuova iniziativa sono venuti incontro la generosità e il fattivo impegno della Chiesa catanese e del suo Presule, Mons. Salvatore Gristina, individuando una struttura tra i beni nelle disponibilità della Curia che è stata messa a disposizione dell’attività già descritta. La Casa di accoglienza, la cui attività prenderà il via nel prossimo autunno, intende offrire ai propri ospiti, oltre che alloggio e vitto, anche interventi di sostegno e sviluppo delle capacità di autonomia e autogestione, accompagnamento ai servizi territoriali (sociali, sanitari e del lavoro), attività ricreative, mediazione culturale, orientamento e informazione legale, formazione e/o riqualificazione professionale, sostegno psicologico. Nell’intento di affrontare i bisogni della persona usando un approccio integrale, il servizio offerto agli ospiti della Casa si svolgerà in sinergia con tutte le risorse ed Enti – istituzionali e non – che il territorio mette a disposizione a favore dei soggetti più svantaggiati. In una società spesso caratterizzata da quella che Papa Francesco ha definito “la cultura dello scarto”, i carcerati – e con essi le loro famiglie – sono tra gli scarti più negletti. La Fondazione Francesco Ventorino e la Chiesa catanese, realizzando la Casa di accoglienza Rosario Livatino, intendono affermare invece l’insopprimibile dignità di ogni uomo e donna ponendo dunque un segno di novità e speranza per la società intera.