Castello Ursino, La notte dei quadri viventi
Venerdì 3 e sabato 4 ottobre al Castello Ursino lo spettacolo "La notte dei quadri viventi - ovvero il Castello dei destini incrociati".
Sulle note del violino di Giulia Russo, Pamela Toscano e Angelo D'Agosta, coppia artistica che ha riscosso un enorme successo per lo spettacolo Mille Miglia Lontano, si rimettono in gioco per emozionare ancora con un nuovo racconto.
"La notte dei quadri viventi - ovvero il Castello dei destini incrociati" è uno spettacolo itinerante che si snoda nel buio della pinacoteca del Castello Ursino, nel silenzio degli sguardi attoniti e sconvolti o pieni di stupore di opere d'arte che raccontano la storia delle collezioni catanesi e quindi molteplici storie umane.
Traendo spunto dalla tradizione dei Tableaux Vivants che si affermano nel XIX secolo in Europa, i personaggi protagonisti della nostra pinacoteca prenderanno vita. A differenza del virtuoso immobilismo che caratterizzava la mise en scene nelle opere ottocentesche, i nostri protagonisti si muoveranno e parleranno per raccontarci le loro vite cristallizzate, i loro "destini incrociati". Nel Castello infatti, per dirla alla Calvino, si da rifugio a quanti vengono sorpresi dalle tenebre della notte. Ad accogliere i "viandanti" il marmoreo e freddo Ignazio Biscari che indicherà il percorso da seguire a tratti comico, a tratti drammatico. Come nel castello di Calvino gli ospiti, i quadri, privi di parole vengono da mondi e epoche diverse, tutti nel silenzio delle sale condividono le proprie esperienze: moltitudine di sentimenti (rabbia, sgomento, ira, paura, stupore, indignazione) dei Vespri Siciliani di Michele Rapisardi, il gesto semplice e beato della Madonna con Bambino di Antonello De Saliba, le risa del Cristo deriso di Stomer, la follia degli occhi di Ofelia di M. Rapisardi. Il personaggio incontra autori, committenti e visitatori e la sua storia cambia forma ogni qual volta muta l'immagine, la rappresentazione pittorica e dunque l'incontro. Lo spettacolo si pone delle domande che restano sospese nelle sale del Castello, nelle preziosità della collezione civica, nelle orecchio del visitatore che è l'unico che può dare la propria personale risposta.