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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Gli impianti fotovoltaici della Cittadella universitaria sono già a lavoro

L'Università ha vinto la sua scommessa verde. Il grande parco fotovoltaico realizzato nell'area della Cittadella universitaria ha superato la soglia dei 2 Megawatt di energia in piena produzione

Gli impianti fotovoltaici dell'Università di Catania hanno iniziato a lavore a pieno ritmo. Con l’allacciamento alla rete di distribuzione da parte di Enel di altri due generatori posizionati sulle coperture degli impianti del Cus Catania, avvenuto negli ultimi giorni dell’anno appena trascorso, il grande parco fotovoltaico realizzato dall’Università  in partnership con Cofely Italia, azienda del gruppo gdf Suez, nell’area della Cittadella universitaria ha superato la soglia dei 2 mWp (Megawatt picco, ovvero la potenza massima o ‘di picco’ di un impianto fotovoltaico o di un generatore elettrico in generale) in piena produzione.

Tale traguardo è da considerarsi sensazionale per qualsiasi struttura pubblica. A regime, è infatti attesa dal complesso degli impianti della Cittadella (oltre 13 mila metri quadrati di superficie attiva) una producibilità di energia “sostenibile” pari al 20% del consumo totale annuo di energia dell’intero Ateneo e equivalente al consumo medio di 800 famiglie. E ciò comporterà anche un taglio di emissioni nell’atmosfera di circa 1400 tonnellate di anidride carbonica annue, con un risparmio di circa 450 Tep/anno (Tonnellate equivalenti di petrolio necessarie per la produzione di 1 Megawattora di energia).

La “scommessa verde” dell’Università di Catania è stata vinta grazie all’attuazione del progetto di efficientamento energetico che contempla i servizi di fornitura dell'energia elettrica, ottimizzazione energetica e manutenzione impiantistica ai 78 edifici dell'Ateneo per 20 anni, e ai nuovi impianti installati in aree di proprietà realizzati dall'Ati Cofely - Maltauro - Esco Sicilia, aggiudicataria del servizio energetico integrato dell'Ateneo.
I tetti degli edifici di facoltà e dipartimenti e perfino gli spazi destinati al parcheggio nell’area della Cittadella universitaria catanese sono diventati perciò autoproduttori di energia da fonti rinnovabili, in nome di una cultura amministrativa e manageriale che tiene nella dovuta considerazione il risparmio energetico e il rispetto dell’ambiente, razionalizzando i consumi e migliorando l’efficienza del cospicuo e diversificato patrimonio edilizio universitario. Con l’ultimazione degli interventi di efficienza energetica, l’Ateneo potrà puntare ad un risparmio energetico complessivo stimato in oltre 5 milioni e 600 mila kW all'anno.

Molto virtuoso il piano di iniziative realizzate in questi anni, seguite costantemente – in ogni fase dell’attuazione dal dirigente dell'Area per la progettazione dello sviluppo edilizio e della manutenzione dell’Ateneo Mario Cullurà e dall'"Energy manager" universitario e responsabile unico del procedimento Agatino Pappalardo, insieme con il progettista e direttore dei lavori del parco fotovoltaico per l’ATI Massimiliano Rinaldi -. Dalla rinegoziazione dei contratti di fornitura energetica elettrica alla razionalizzazione del consumo energetico; dal servizio manutentivo del patrimonio impiantistico "loop elettrico" all’automazione degli impianti di climatizzazione e illuminazione; dall’efficientamento degli impianti di illuminazione esterni (con l’installazione di lampade a led ad alta efficienza energetica) al monitoraggio dei consumi energetici mediante l'installazione di misuratori ed alla gestione centralizzata degli impianti.

Un progetto di ampio respiro, questo, che ha oltretutto fatto guadagnare all’amministrazione universitaria catanese due prestigiosi riconoscimenti nazionali. Nel 2010, nell'ambito del 10° Italian Energy Summit del Sole 24 Ore, l’Ateneo era stato insignita del premio Cofely per l'Efficienza energetica e ambientale nella pubblica amministrazione, dimostrando di essere in prima linea nello studio, nella sperimentazione e nell'adozione di nuovi e più adeguati processi, modelli, strumenti e servizi di "governance" dei patrimoni intesi come "risorse pubbliche strategiche", attraverso l'attivazione di un piano di servizi integrati per l'efficientamento energetico di tutte le proprie infrastrutture.

E nel maggio scorso, durante il Forum nazionale per la Pubblica Amministrazione, l’Università etnea aveva ottenuto il premio "Best Practice Patrimoni Pubblici 2011", che segnala all'attenzione nazionale le migliori prassi in tema di valorizzazione dei patrimoni pubblici e dell'aumento di efficienza nella loro gestione.
 

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