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Domenica, 26 Marzo 2023
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Etna, ancora un inverno senza neve: stagione "nera" per gli amanti dello sci

"La scarsità di precipitazioni nevose è dovuta alla circolazione sinottica locale - spiega il meterologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara - vale a dire la traiettoria delle perturbazioni che hanno interessato la Sicilia orientale"

Quello che sta per andare in archivio sarà un inverno quasi totalmente "nero" per quanto riguarda le precipitazioni nevose sull'Etna. A prescindere dalle limitazioni imposte dal Covid, non si è mai avuta una condizione di innevamento tale per poter aprire gli impianti di risalita su entrambi i versanti del vulcano, o praticare il fuoripista o altre attività invernali a bassa quota. Solo lo sci alpinismo si "salva", ma rimane comunque limitato all'area sommitale. Una situazione che si verifica da diversi anni. Tuttavia, il 2021 ha fatto registrare un picco negativo in questo senso: sono lontani i ricordi delle betulle dei monti Sartorius imbiancate o degli spazzaneve che faticavano a liberare la strada per il rifugio Sapienza. Bisogna ritornare alla fine del febbraio 2012 per trovare in archivio la notizia dei 25 turisti bloccati dai due metri di neve che avevano reso impercorribile la provinciale 92.

"La scarsità di precipitazioni nevose è dovuta alla circolazione sinottica locale - spiega il meterologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara - vale a dire la traiettoria delle perturbazioni che hanno interessato la Sicilia orientale. Per far cadere la neve sull'Etna è necessario avere di fatto delle configurazioni persistenti di bassa pressione. Questi scenari si sono verificati nei mesi autunnali ed in quelli primaverili, con una prolungata pausa tra dicembre e febbraio, quando le temperature sono più rigide. Potremmo ancora avere delle condizioni tali da permettere un innevamento abbondante. Tuttavia, è da considerare che l'intensità dei raggi solari aumenta con l'avvicinarsi della bella stagione e lo scioglimento è quindi anticipato".

"E' importante sottolineare - continua Ferrara - che, al di là del cambiamento climatico in atto a livello globale, queste variazioni hanno a che fare con i cicli della meterologia. Quello che si avvia a conclusione è stato un inverno particolarmente caldo al sud. Non c'è comunque una correlazione specifica tra le stagioni, per cui ad inverni meno rigidi non corrispondono estati calde o viceversa. Quello che si può dire è che in primavera non escludiamo il ritorno di correnti fredde".

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