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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Bartolo (Pd): "Andrò in Europa per non fare morire i migranti nel Mediterraneo"

Il medico di Lampedusa ha battuto l'isola palmo a palmo e racconto consensi di una vasta area di sinistra

Per tutti è "il medico di Lampedusa". Pietro Bartolo, candidato alle Europee con la lista del Pd, ha scompaginato le carte di una campagna elettorale vissuta sotto traccia dai democratici. La sua figura e i suoi racconti, spesso con terribili verità sui migranti e sulle violenze subite nei centri libici, hanno colpito in molti e ha attratto un consenso trasversale da diverse aree della sinistra. A Catania ha tenuto un incontro elettorale partecipato e ha spiegato le sue idee per l'Europa.

- Cosa farà in Europa sul tema migrazione, che conosce bene, e come contemperare l'esigenza della sicurezza con una accoglienza e integrazione serena?


“Non c’è sicurezza senza integrazione, anzi senza interazione, come amo dire spesso. Perché, vede, laddove si crea un clima di diffidenza, di odio, di sopraffazione dell’altro, si finisce col cedere il passo alla paura, che non è mai una buona consigliera. L’Europa stessa, così come la conosciamo, nasce da un’idea di civile convivenza tra popoli, anche profondamente differenti tra loro. Per questo non c’è ragione di non accogliere chi ha avuto la sfortuna di nascere dalla parte sbagliata del Mediterraneo, che viene qui a lavorare, a dare il proprio contributo, a costruirsi una nuova vita. Ma è necessario, appunto, che tutto questo avvenga in sicurezza, istituendo i corridoi umanitari che mettano per sempre fine alle continue stragi nel Mediterraneo”.


- Infrastrutture: venendo da un'isola quali impegni prenderà per ridurre il gap siciliano?


“L’Europa può e deve intervenire in questa direzione, attraverso una seria attuazione delle agevolazioni che derivano dalla condizione di insularità. Tariffe agevolate, fiscalità di vantaggio, infrastrutturazione tecnologica e strutturale attraverso i fondi di sviluppo e coesione sono le priorità su cui intervenire”.


- Quale sarà il suo primo atto parlamentare se verrà eletto?


“La revisione della convenzione di Dublino al fine di dare la possibilità a queste persone di raggiungere i Paesi in cui desiderano vivere. E poi l’istituzione di una commissione d’inchiesta sui crimini commessi nel Mediterraneo”.


- Cosa è mancato sinora al Pd secondo lei?


“Il dialogo con la sua base, il contatto vero con le persone, la capacità di ascolto. Girando molto per questa campagna elettorale più volte mi è stato detto "dottore, avevamo bisogno di un partito più umano". Se non siamo in grado di ascoltare i bisogni della gente, non siamo neanche in grado di elaborare risposte politiche efficaci".


- In Sicilia si parla di una sorta di Nazareno, con un abbraccio con Forza Italia. Cosa ne pensa?


“Al momento mi pare fantapolitica”.

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