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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Ancora una defezione per il Movimento Cinque Stelle: lascia il consigliere Cadili

L'esponente della prima municipalità, con un post sui social, ha annunciato il suo addio ai pentastellati

Ancora una defezione per il Movimento Cinque Stelle a Catania. Dopo gli addii dei consiglieri di municipalità Davide Marraffino e Diego Strano, passati alla Lega, di Santo Musumeci, approdato in ItalExit, di Francesco Valenti, che ha aderito a FdI, oggi è stato il turno di Fabrizio Cadili, del primo municipio. Addii che si sommano a quelli dei consiglieri Nasca e Grasso e di tanti parlamentari etnei, come Mario Michele Giarrusso, Tiziana Drago e Simona Suriano (espulsa per la mancata presenza al voto di fiducia per Draghi).

Cadili, sentito da Catania Today, addebita il suo addio al Movimento all'abbandono per i territori, a una delusione crescente e all'ultimo discorso di Beppe Grillo che, sui social, ha parlato della vicenda giudiziaria del figlio accusato di stupro.

"Nel 2018 c’era voglia di cambiamento, di speranza e di rivoluzione gentile: partecipare a un banchetto per modificare la Costituzione o una legge parlamentare, organizzare una manifestazione per l’acqua pubblica o la difesa del verde cittadino - dice Cadili -.  Poi qualcosa è cambiato. Un cambiamento improvviso, traumatico. Nelle nostre vite, a causa del Covid; all’interno del MoVimento, per decisioni politiche dettate dall’alto. Non ho mai nascosto la mia insofferenza, espressa ormai da tempo, per un Movimento che è andato via via mutando geneticamente sempre più rispetto a quello in cui sono stato eletto".

La delusione di Cadili è cresciuta con "l'abbraccio" del Movimento a Draghi e poi con l'ultima uscita di Grillo: "Le parole di Beppe sull’accusa che pende sul figlio sono macigni che feriscono la presunta vittima e tutte le donne. Decenni di battaglie per la difesa di quest’ultime hanno tremato e sono state sbriciolate in meno di due minuti di filmato. Un filmato disperato, gridato, selvaggio, di un uomo politico, leader dell’attuale partito di maggioranza in Parlamento, che per nessun motivo poteva permettersi simili accuse verso una donna che ha denunciato un presunto stupro, accampando per di più teorie maschiliste e toni inaccettabili". A Catania Today il consigliere della prima municipalità dice che per adesso resterà indipedente e ringrazia tutti i suoi compagni di viaggio ma vuole tagliare i ponti con un Movimento che non lo rappresenta più.

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