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Comunali, Bianco e il silenzio assordante di destra e Cinque stelle

Enzo Bianco si è già espresso, riproponendosi per il prossimo mandato ma alla sua destra e nel Movimento Cinque Stelle, vige il più assoluto silenzio sulle possibili candidature

I partiti scalpitano per le elezioni nazionali e dalle diverse formazioni iniziano i processi deliberativi per la scelta dei candidati. Un appuntamento quasi del tutto totalizzante per la politica catanese che, tuttavia, già da adesso lascia ben poco spazio ad una riflessione seria sul secondo appuntamento con le urne: quello che porterà al rinnovo del consiglio comunale e, chiaramente, alla scelta di un nuovo sindaco. E se, da un lato, Enzo Bianco si è già espresso, riproponendosi per il prossimo mandato - destabilizzando non poco forze amiche e nemici di lunga data - alla sua destra e nel Movimento Cinque Stelle, vige il più assoluto silenzio. Lungi dall'essere una strategia di comunicazione generale, la paralisi comunicativa sembra corrispondere ad una forte indecisione all'interno del centro-destra e, dall'altra parte, forse, ad un'attesa dei risultati nazionali. Ma andiamo con ordine. 

Il centro-destra

A rendere surreale la situazione, come osserva chi di campagne elettorali ne ha già vissute parecchie, è prima di tutto il poco tempo a dispozione. Finita la frenesia delle elezioni politiche, le forze politiche avranno circa 40 giorni per riorganizzarsi e presentare un candidato sindaco capace di contrastare, da un punto di vista di spessore politico e di visibilità, il primo cittadino uscente. A prescindere dalle valutazioni di merito, dal malumore di molti ex amici e da un apparente astio dei cittadini nei suoi confronti - che come la Storia insegna non viene automaticamente trasferito all'interno delle urne - l'avvocato Bianco è tutt'altro che "finito". Trovare uno sfidante che gareggi all'interno della stessa "categoria" dovrebbe essere insomma la priorità delle altre forze politiche.

Ma, come spiegano i bene informati, all'interno del centro-destra ancora oggi le diverse formazioni non hanno avuto l'opportunità di sedersi intorno ad un tavolo e discutere. Con la conseguenza che, ad Aprile, sarà difficile trovare la quadra per un nome. A parte Salvo Pogliese, unico che potrebbe essere in grado di gareggiare tra i pesi massimi ma che ancora non ha sciolto la riserva, le nebbie avvolgono la destra catanese. Che dovrebbe riunirsi intorno a due liste espressione di Forza Italia, una di Fratelli d'Italia e una dell'Udc. In casa azzurra sembra evidente la presenza dell'ex bianchiano di ferro Alessandro Porto che, dopo il cambio di casacca in corso di campagna per le regionali, dovrebbe essere il riferimento a livello locale. In FdI, invece, il posizionamento alle nazionali di Manlio Messina lascerebbe una grossa incognita sul nome da presentare in Comune, anche se l'ottimo risultato ottenuto da Carmelo Lombardo durante la corsa per l'Ars potrebbe far pensare ad un suo coinvolgimento. Da capire anche il peso che potrebbe avere un candidato espressione dell'attuale governo regionale dato che, l'unico catanese che avrebbe potuto giocare, all'interno di #DiventeràBellissima è l'attuale assessore alla Sanità Ruggero Razza. 

I Cinque Stelle

Per quanto riguarda invece il Movimento Cinque Stelle, sembra evidente che in casa Grillo non si abbiano grandi velleità di governo. Come ricordano gli osservatori, quando 5 anni fa si chiudeva la campagna elettorale in città, Beppe Grillo teneva il suo comizio conclusivo a Mascalucia. Un segno letto male da molti che, a prescindere dalla simbologia, si è poi tramutato in una sostanziale inesistenza dell'opposizione cittadina al governo di Enzo Bianco. A parte qualche conferenza stampa sporadica sui conti pubblici e il caso "gettonopoli" per le commissioni consiliari - poi dimostratosi un clamoroso boomerang dato il proscioglimento dei consiglieri coinvolti - si può pacificamente affermare che non esiste un gruppo degno di nota nel capoluogo etneo.

Gli unici catanesi che hanno avuto visibilità sono i deputati regionali o quelli nazionali che, di fatto, non sono riusciti a trasferire la loro forza sul territorio. Ciò non toglie, tuttavia, che la vera forza del Movimento sia il voto d'opinione: a prescindere dall'incosistenza dei singoli il malcontento nei confronti della politica gioverà come sempre alla formazione e, forte anche dell'effetto delle nazionali, la lista potrebbe ottenere un buon 20%. Garantito anche dai nomi dei possibili candidati sindaco che potrebbero essere quello del senatore Mario Giarrusso o, in alternativa, quello della deputata regionale Gianina Ciancio.  

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